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Il caso San Marino





Il caso degli scarichi fognari di San Marino nel Marano

SCANDALOSO.

SCOPERTO SCARICO FOGNARIO DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO NEL TORRENTE MARANO

LEGGI LA RASSEGNA STAMPA DEL CASO DI SEGUITO

Scarico di San Marino nel fiume Marano

I lavori per il collettore degli impianti fognari tra l’Italia e San Marino sono stati realizzati nel 2001 come si legge nel cartello tuttora lungo la strada Mancano però alcuni metri di tubi proprio sul confine e così gli scarichi finiscono nel Marano Foto Diego Gasperoni

Rassegna Stampa

08/03/2006 Corriere di Rimini

Imola posa l’ultimo tratto di collettore

RICCIONE - I liquami sanmarinesi continuano a fluire nel Marano e non nel collettore che dovrebbe condurli al depuratore di Santa Giustina. Ieri mattina il sindaco Imola ha fatto il percorso inverso salendo sul Monte... Titano, s’intende.Imola, accompagnato dal comandate della capitaneria di Riccione Saverio Trani, ha incontrato a San Marino il Segretario di Stato Giovanni Lonfernini.Nonostante le critiche per l’opera incompiuta che negli ultimi giorni si sono rimpallati enti locali e l’antica Repubblica, il clima dell’incontro è stato cordiale. Il problema è fin troppo chiaro al contrario delle acque che scorrono nel rio Marano. Gli ultimi 60 metri di collettore fognario non sono mai stati posati e da anni un’opera ritenuta fondamentale per la tutela del territorio e della qualità delle acque del mare è rimasta una cattedrale nel deserto.Imola oggi assicura che “entro l’inizio dell’estate il collettore verrà completato”, sottolineando quanto annunciato dal’assessore provinciale all’Ambiente Cesarino Romani, e come lui non cerca i responsabili “ma la soluzione del problema” spiega il sindaco.Imola ha ringraziato Lonfernini per la collaborazione dimostrata dalle autorità sammarinesi. Il sindaco e il Segretario di Stato si sono inoltre confrontati su temi comuni e sulle attività di Geat Spa e dell’Azienda di Servizi riservandosi la possibilità di incontrarsi nuovamente a Riccione.

05/03/2006 Corriere di Rimini

“Romani sapeva, ma ha taciuto”

coriano - “Se l’assessore all’Ambiente della Provincia di Rimini Cesarino Romani sapeva dell’esistenza di scarichi irregolari o abusivi nel fiume Marano perché non lo ha detto lo scorso agosto, quando a seguito di una moria di animali è stato interrogato in proposito?”.E’ questo, in sintesi, il senso di un’interpellanza presentata in Consiglio provinciale da Giuliano Giulianini, coordinatore di Forza Italia.Giulianini torna così a lanciare accuse e a chiedere responsabilità oggettive e soggettive sul caso (sollevato dal Corriere) delle fogne di San Marino (zona Faetano) che scaricano direttamente nel fiume nonostante oltre quattro anni fa sia stato realizzato un collettore, costato quasi due miliardi di vecchie lire, per risolvere il problema.Giulianini si pone poi un ulteriore quesito: “Se Romani si fa carico ora di risolvere il problema viene da pensare che la questione fosse di competenza della Provincia di Rimini anche prima e che lo stesso assessore fosse a conoscenza del problema anche quando è stato interrogato in proposito. In ogni caso: se le competenze sono della Provincia vorrei conoscere i motivi di un ritardo del genere. Credo che sia il caso di fare massima chiarezza perché le scoperte di questi giorni aprono dubbi sulla correttezza del trascorso procedere”.

04/03/2006 Corriere di Rimini

Scarichi Marano: prima dell’estate il depuratore”
CORIANO - “L’appuntamento è per il 21 giugno. Se entro quella data non avremo realizzato l’ultimo tratto del depuratore per scongiurare lo scarico di liquami nel Marano, sono pronto a farmi lapidare sulla pubblica piazza”.L’assessore provinciale all’Ambiente Cesare Romani è convinto del fatto suo. “Prima dell’inizio dell’estate i 60 metri di fognature necessari per collegare gli scarichi delle acque nere di San Marino al depuratore di Santa Giustina saranno completati”. L’assessore spiega: “Mi sono reso conto del problema che è grave e mi sto adoperando per risolverlo. Come Provincia abbiamo reperito i soldi, i lavori sono già in cantiere e saranno ultimati in fretta. Questo è il mio impegno”. Quanto al resto, Romani preferisce focalizzare la ricerca dei colpevoli in un secondo momento. “Prima di tutto dobbiamo completare quest’opera. Poi analizzeremo le colpe, anche le mie se ci sono, e qualcuno dovrà pagare. Certamente si poteva fare meglio, si poteva fare prima e si potevano spendere meno soldi. Ma per ora sono concentrato a dare delle risposte alla gente”.Romani non polemizza con i comitati “perché ognuno ha il suo ruolo ed è giusto che i cittadini chiedano conto dei disagi”. Ma precisa che i problemi di rapporti con San Marino ci sono “perché il Titano si relaziona direttamente con il Governo di Roma”. Quanto alla strada “quello non è un problema dei comitati, ma mio. Se i lavori si devono fare, la fognatura da qualche parte deve pur passare. A loro basti sapere che presto avranno il depuratore funzionante come giustamente pretendono da tempo”.

Comunicato del Comitato Basta Merda In Mare - 3 marzo 2006

SCARICHI FOGNARI A RIMINI

Sembra che si voglia far finire tutto a tarallucci e vino.

E' scandaloso che l'Assessore all'Ambiente della Provincia di Rimini Cesare Romani voglia spalmare le proprie responsabilità su tutti, così assolvere tutti, e con fare di falsa efficienza, che nasconde invece incuria, incapacità e disinteresse, prometta di realizzare in pochi giorni quello che

ha colpevolmente ignorato per anni.

Il caso degli scarichi fognari della repubblica di San Marino nel Torrente Marano è un insulto a tutti i cittadini ed è bene che si trovino i diretti responsabili. E se l'assessore è disposto a coprire le colpevoli e criminali omissioni di chi ha consentito lo scarico abusivo di liquami di origine organica e industriale è bene che sia lui a pagarne il conto. Conto che invece si vuole fare pagare sempre ai cittadini uccidendo la verità.

Va sottolineato che le responsabilità siano da addebitare alla parte italiana e in particolare alla società che si è occupata di incassare da San Marino gli oltre 670'000 € per l'allacciamento fognario e per il trattamento dei liquami. All'Amir spa spetta indicare le responsabilità in quanto è la diretta interessata come dichiarato dal Segretario di Stato della Repubblica di San Marino Giovanni Lonfernini. A Hera la responsabilità del funzionamento della rete fognaria. Scandaloso è stato il rimpallare le lesponsabilità verso san Marino, responsabilità che poi come un boomerang sono tornate al mittente.

Vorremmo sapere dai responsabili dei lavori il Progettista Dott. Ing. Fabio Agabiti, dal Consulente Geologico Dott. Pierpaolo Pazzagli, dal Responsabile del Procedimento Dott. Ing. Giuseppe Ermeti, dal direttore dei Lavori Dott. Ing. Franco Malatesta e dall'impresa esecutrice Geom. Petrilli Salvatore il perché dopo oltre tre anni dalla previsione del termine dei lavori l'opera

non sia terminata e il cantiere sembra non esistere più. Ci chiediamo se le parcelle e i lavori siano stati liquidati nonostante non siano stati portati a termine. Ci chiediamo se siano stati progettati o realizzati correttamente in quanto da un nostro sopralluogo risulta che i collettori che giungono da

San Marino sono su un lato della strada mentre quelli realizzatati a Coriano sono sul lato opposto e che pertanto non si possono incontrare.

A queste domande chiediamo che l'assessore provinciale all'ambiente dia una risposta.

In questi anni il mare alla foce del Marano ha subito sempre un grave inquinamento e continuamente ci si imbatte in pannolini usati e acqua marrone all'odore di merda che disgusta chiunque si avvicini per bagnarsi.

Alle continue proteste non si è mai trovata una soluzione e le diverse amministrazioni coinvolte, quella di Riccione, di Rimini e di Coriano non hanno mai voluto trovare l'origine. Neppure la recente moria di animali nel torrente ha permesso di trovare una minima traccia di fonte inquinante.

Viene da pensare male. Viene da pensare che ci sia stata una volontà di celare quanto succedeva. A pensare male si fa peccato ma spesso non si sbaglia. Anche gli assessori all'ambiente di questi territori sono direttamente responsabili in quanto non sono intervenuti a risolvere un problema che era con evidenza sotto gli occhi di tutti. Problema grave che è anche di carattere sanitario e di tutela della salute pubblica.

Ancora una volta il nostro mare viene trattato come la peggiore delle discariche da una classe politica insensibile e incosciente.

A Hera chiediamo se abbia il compito di trattare i liquami e depurarli o se invece ha la licenza di permettere lo smaltimento nell'ambiente dei rifiuti e come mai nonostante che il responsabile alla Reti Roberto Veneziani fosse al corrente del problema non abbia ottemperato con urgenza alla soluzione

del problema, diventando cosi invece responsabile e complice di quanto veniva scaricato con il suo consenso.

Forse è più vantaggioso economicamente gettare i liquami in mare invece che trattarli? Dobbiamo pensare che questa sia la politica di Hera ogni qualvolta ne abbia questa opportunità? Dobbiamo pensare che i continui scariche a mare dei liquami e che una rete fognaria inefficiente sia un

vantaggio economico per Hera e che per questo motivo non ci sia una reale volontà di risolvere i problemi di inquinamento sul nostro territorio? Dobbiamo forse pensare che il potenziamento del depuratore di santa Giustina sia una nuova occasione di smaltimento di rifiuti nel nostro fiume e nel

nostro mare con l'alibi di una rete fognaria inefficiente? E perchè se le acque tarttate sono pulite non si vuole poi recuperarle a fini irrigui? Forse perché non si ha una effettiva intenzione di depurarle e il recupero sarebbe cosi un pericoloso processo che obbligherebbe all'efficienza del sistema di depurazione?

Questi interrogativi devono essere dipanati dalla politica del nostro territorio.

Ivan Innocenti Presidente

Associazione Basta Merda In Mare

03/03/2006 Corriere di Rimini

“Fogne, la colpa non è del Titano”

CORIANO - Non si può uccidere la verità sotto una colata di liquami puzzolenti. “E’ scandaloso che l’assessore all’Ambiente Cesarino Romani voglia spalmare le proprie responsabilità su tutti, così da assolvere tutti, e con fare di falsa efficienza prometta di realizzare in pochi giorni quello che ha colpevolmente ignorato per anni”. Ciò che per Ivan Innocenti presidente dell’associazione Basta merda in mare Romani vorrebbe tacere, sono le responsabilità di anni di ritardi che hanno permesso lo scarico di liquami nel Marano. Tutto questo è accaduto perché della conduttura che doveva collegare gli scarichi delle acque nere di San Marino con il depuratore di Santa Giustina, non ne è stata realizzata una parte, 60 metri appena, al confine con la repubblica del Titano. “Un insulto a tutti i cittadini. Ed è bene che si trovino i responsabili - spiega l’associazione -. Se Romani è disposto a coprire le omissioni di chi ha consentito lo scarico abusivo di liquami di origine organica e industriale è bene che sia lui a pagarne il conto”.Responsabilità che per Innocenti vanno ricercate nella parte italiana. “All'Amir spa spetta indicare le responsabilità in quanto è la diretta interessata come dichiarato dal Segretario di Stato della Repubblica di San Marino Giovanni Lonfernini. A Hera la responsabilità del funzionamento della rete fognaria. Scandaloso è stato il rimpallare le responsabilità verso San Marino, che poi come un boomerang sono tornate al mittente. Vorremmo sapere dai progettisti perché dopo oltre tre anni dalla previsione del termine dei lavori l'opera non sia terminata e il cantiere sembra non esistere più. Ci chiediamo se le parcelle e i lavori siano stati liquidati nonostante non siano stati portati a termine. Ci chiediamo se i lavori siano stati progettati o realizzati correttamente. Da un nostro sopralluogo risulta che i collettori che giungono da San Marino sono su un lato della strada mentre quelli realizzati a Coriano sono sul lato opposto. Romani deve delle risposte”.Una situazione che fa pensare male, ammette l’associazione. E che fa sorgere molte domande. Eccone alcune. “A Hera chiediamo se abbia il compito di trattare i liquami e depurarli o se invece ha la licenza di permettere lo smaltimento nell'ambiente dei rifiuti. Forse è più vantaggioso economicamente gettare i liquami in mare invece che trattarli? Dobbiamo pensare che questa sia la politica di Hera ogni qualvolta ne abbia l’opportunità?”.

03/03/2006 Corriere di Rimini

“Fogne, la colpa è di tutti Entro giugno saranno ok”

Coriano - L’assessore all’Ambiente della Provincia di Rimini, il Verde Cesarino Romani, evita di cercare colpevoli sugli scarichi di San Marino che finiscono nel Marano per concentrarsi, al contrario, sulla soluzione del problema che si protrae ormai da anni.“Entro l’estate sarà tutto risolto, probabilmente anche prima, ma preferisco stare dalla parte del sicuro”, promette infatti Romani.I fatti. Nel 2001 è stato realizzato il collettore fognario per portare le acque nere di San Marino al depuratore di Santa Giustina. Gran parte dei lavori sono stati realizzati, ma quasi incredibilmente i sessanta metri di tubi sul confine di Stato non sono mai stati posati. Colpa di chi? Romani glissa: “In questi casi la colpa è po’ di tutti gli enti interessati, ma a questo punto credo che sia il caso di badare al sodo e lavorare concretamente per ultimare nel più breve tempo possibile il collettore. Mancano sessanta metri di tubi, sono convinto che in pochi mesi le fogne di Faetano non scaricheranno più nel fiume”. Ecco come avverrà, finalmente, l’intervento. “L’impianto lo realizzerà Hera che si è impegnata in questo senso. Abbiamo in mano un progetto già finanziato; è datato, valuteremo quindi gli aggiustamenti del caso. Come Provincia aspettiamo la richiesta di autorizzazione a eseguire le opere sulla strada al confine con Faetano, di nostra competenza, per rilasciarla nel più breve tempo possibile. Credo che il cantiere non rimarrà aperto più di 4-6 settimane, ma come detto ci siamo dati come tempo limite l’inizio dell’estate”.E’ curioso però che dopo diversi giorni di dibattito non si sia ancora fatta chiarezza sulle effettive responsabilità della mancata realizzazione del collettore. Romani dice bene - “risolviamo il problema” -, chi però in questi anni ha ignorato il fatto che nonostante un ingente spesa pubblica gli scarichi continuassero a finire nel fiume forse dovrebbe essere individuato con chiarezza e chiamato a risponderne.


03/03/2006 Corriere di Rimini

Verdi: “Quattro anni di silenzi Hera non ci ha convinto perché non ha parlato
prima”

Riceviamo e pubblichiamo.Trovo inaudito che dopo quattro anni dalla sua costruzione il collettore delle fogne di Faetano/Rsm non sia stato attivato e i liquami di San Marino finiscano ancora nel Marano, e poi in Adriatico, a Riccione, nell'area Marano appunto, dove il Comune fa grandi progetti per la riqualificazione turistica.Decenni di battaglie di Comuni ( Coriano in primis ), Wwf, Verdi e cittadini del Comitato di Vallecchio ( onore a Roberto De Bellis ) , con il coinvolgimento di parlamentari e ministri ( soprattutto l'onorevole Gianni Mattioli dei Verdi che ha ottenuto il finanziamento, ma perfino Andreotti se ricordo bene ) sono cosi finiti ancora in niente.E doveva essere ancora un cittadino, il solito De Bellis, a scoprire e denunciare la cosa…Per tutti gli altri, dal Comune di Coriano a Hera, tutto regolare, tutto ok, niente da segnalare…Costruito più o meno nel 2001 dal Consorzio Valmarecchia e poi passato ad Amir, il collettore fra Faetano-Rsm e Ospedaletto a fine 2002 non era ancora attivato, ma l'allora Presidente di Amir, Paolo Zaghini, mi aveva assicurato che sarebbe stato inaugurato e consegnato ad Hera a inizio 2003. Credevo come tutti che il problema fosse risolto e apprendo solo ora che la consegna ad Hera è avvenuta solo nel luglio 2004: per quale motivo e perché tutta questa telenovela? E cosa è successo dopo? Il Presidente di Hera Rimini, Tiraferri, da tutta la colpa a San Marino, ma non ci convince. Se è solo colpa del Titano perché dice ora che grazie al suo impegno " i lavori - si tratta di pochi metri di tubo , si badi bene - ora saranno realizzati al più presto"? Dipendono allora da Rsm o da Hera? Di completare i lavori Hera, se dipendono dalla Spa, avrebbe dovuto occuparsene subito nel 2004.Ma se poi davvero è la Rsm a non rispettare gli impegni assunti con la convenzione Hera avrebbe dovuto denunciare la cosa a livello politico amministrativo e credo che come Provincia dovremmo assumere la decisione di rivedere gli accordi per lo smaltimento dei rifiuti : se San Marino vuole servirsi dell'inceneritore di Coriano per i suoi rifiuti, come sta facendo, credo debba assumersi almeno le sue responsabilità per la depurazione dei suoi scarichi inquinanti. O ci va tutto bene, salvo poi constatare che l'Adriatico sta male e che la balneazione è a rischio?
Antonio Brandi Coordinamento provinciale Verdi


03/03/2006 Corriere di Rimini

San Marino respinge le accuse

coriano - Dopo aver incassato le accuse del presidente di Hera Rimini Sandro Tiraferri e del sindaco di Riccione Daniele Imola, da San Marino arriva la prima replica tramite una nota stampa del Segretario di Stato Giovanni Lonfernini che, invitando a fare meno demagogia, respinge al mittente ogni addebito a proposito delle fogne di Faetano che scaricano direttamente nel fiume Marano. I lavori di realizzazione del collettore per portare le acque sporche al depuratore di Santa Giustina, come spiegato in questi giorni, sono stati eseguiti nel 2001. Da allora però nessuno ha provveduto a collegare effettivamente le fogne al collettore, mancano ancora alcune decine di metri di tubi. Per Hera e per il Comune di Riccione la colpa va cercata a San Marino. “Da parte sammarinese - ha scritto in una nota Lonfernini - è stata garantita piena collaborazione, che mi risulta non essere mai mancata da quando sono iniziati i lavori per quest’opera, ma è evidente che per giungere alla conclusione occorre che questo atteggiamento sia reciproco”. Dunque per il ministro la colpa degli scarichi nel Marano non sarebbe affatto sammarinese, ma italiana. E - dopo che ieri si è tenuto un incontro tra i tecnici di Hera e quelli sammarinesi - ha dichiarato: ““L’Azienda Autonoma di Stato di Produzione ha già versato euro 670.985,32 dal maggio 2002 all’aprile 2005 alla società Amir Spa, somma corrisposta in base alla convenzione sottoscritta nel 2000. A ciò sono da aggiungere i costi sostenuti dell’A.a.s.p. per realizzare il condotto fino al confine di Stato nel Castello di Faetano, punto nel quale si dovrà costruire il raccordo per l’allaccio al collettore fognario. La Repubblica di San Marino intende rispettare quanto previsto nella convenzione, ma è evidente che per completare i lavori e chiudere la situazione di disagio lamentata dai cittadini e dagli amministratori delle zone limitrofe occorrono alcuni interventi. Da parte sammarinese è stata garantita piena collaborazione, che mi risulta non essere mai mancata da quando sono iniziati i lavori per quest’opera, ma è evidente che per giungere alla conclusione occorre che questo atteggiamento sia reciproco. Il rispetto dell’ambiente è un tema rilevante sul quale il nostro Paese pone molta attenzione e comprendo le preoccupazioni espresse in questi giorni. Tuttavia auspico un atteggiamento di responsabilità e equilibrio anche nelle posizioni pubbliche coinvolte in quanto è facile fare della demagogia su questi argomenti, le soluzioni sono già state individuate dai tecnici, da parte sammarinese sono state già stanziate risorse economiche importanti, occorre dare risposte ai cittadini a prescindere dallo Stato o dal Comune nel quale vivono”.


29/02/2006 Corriere di Rimini

“San Marino, ora basta”

coriano - “E’ la Repubblica di San Marino a non aver ancora ultimato il collegamento della rete fognaria del Castello di Faetano al collettore che porta le acque nere al depuratore di Santa Giustina a Rimini. La conseguenza è logica: gli scarichi delle loro fogne finiscono nel Marano per essere trasportati fino al mare. Questa storia deve finire, personalmente andrò a San Marino per chiedere di accelerare il più possibile l’allacciamento alla rete del depuratore”.Il sindaco di Riccione Daniele Imola sostiene di essere al lavoro da circa tre anni sul caso delle fogne di San Marino. “Ritardi ce ne sono stati anche per colpa di Hera, ma la holding poi ha recuperato. Ora tocca alla Repubblica di San Marino fare la propria parte realizzando le opere di allaccio. Devo dire che la situazione è meno grave che in passato: ricordo che da assessore del Comune di Riccione mi sono battuto contro gli scarichi industriali di molte aziende. Ora restano gli scarichi organici”. Ovviamente umani e non. “Mi auguro che almeno entro l’estate sia tutto a posto”, ha concluso Daniele Imola.Ieri in mattinata gli amministratori del Comune di Coriano hanno incontrato i vertici di Hera per fare il punto della situazione. “Il problema - ha spiegato il dirigente per il comune di Coriano Paolo Bascucci - sta tutto nei rapporti tra i due Stati confinanti. Noi possiamo tentare di fare pressioni e di andare incontro il più possibile a San Marino per risolvere il problema, ma tutto ciò non dipende certo da noi”.Bascucci, dopo l’incontro con il presidente di Hera Rimini Sandro Tiraferri, ha tentato di fornire una tabella di marcia dei lavori. “Possiamo sperare di risolvere il problema entro la primavera, ovvero entro il mese di giugno, ma come detto molto dipenderà da San Marino”.Da San Marino però almeno per il momento non arriva alcuna certezza in proposito. Il Segretario di Stato all’Azienda di servizi Giovanni Lonfernini, da noi interpellato, ieri mattina ha assicurato che nel pomeriggio avrebbe reso nota la posizione della Repubblica di San Marino in merito al problema delle fogne del Castello di Faetano. Poi il silenzio.Intanto in Consiglio provinciale Luigino Garattoni dei Verdi per la pace ha presentato un’interpellanza chiedendo di far luce su tutta la vicenda. “Chiedo di conoscere i motivi che non hanno ancora permesso l’allacciamento al depuratore di Santa Giustina della condotta che doveva raccogliere la rete fognaria della zona del Castello di Faetano e più in generale della valle del Marano”. Garattoni chiede inoltre “se la Provincia non ritenga opportuno che la Repubblica di San Marino si doti, sul suo territorio, di una impiantistica idonea al lo smaltimento dei suoi rifiuti”.
Enea Abati

28/02/2006 18.34.19

“Fogne nel Marano, colpa del Titano”

riccione - “Noi la nostra parte l’abbiamo fatta. Se le fogne di Faetano non sono ancora state allacciate a quelle italiane, e di conseguenza scaricano nel Marano, allora bisognerebbe chiedere conto agli amministratori della Repubblica di San Marino. Purtroppo quando ci sono di mezzo due Stati cose del genere possono capitare”. Il presidente di Hera Rimini, Sandro Tiraferri, interviene così sulla questione degli scarichi nel fiume, scoperti da alcuni residenti di Coriano nei giorni scorsi dopo che un’auto, uscendo di strada, ha finito per abbattere le frasche che fino a prima impedivano la vista del tubo che sgorga acqua tutt’altro che gradevole, quantomeno alla vista, nel Marano.La questione è vecchia di qualche anno. Entro il 2001, con una spesa di circa due miliardi di vecchie lire, era stato realizzato (a seguito dell’intervento del nucleo ambientale dei carabinieri) il collettore tra le fogne di Faetano e quelle italiane con l’obiettivo ci portare le acque sporche del Titano fino al depuratore di Santa Giustina, a Rimini. I lavori, se pur con piccoli ritardi erano stati eseguiti, ma è rimasto in sospeso l’ultimo tratto di confine lungo qualche decina di metri.Risultato? Le acque delle fogne di Faetano continuano a finire nel Marano e di conseguenza nell’Adriatico, per di più a Riccione, una località che basa la grande maggioranza delle proprie attività sul turismo.“I lavori sono stati eseguiti - ha spiegato ieri Tiraferri -, nonostante le difficoltà riscontrate nel gestire una faccenda che interessa due Stati che comunque avevano siglato un’apposita convenzione. Mancano circa cinquanta metri e saranno realizzati al più presto. Lavoro da poco in questa azienda, posso assicurare che farò tutto il possibile per accelerare i tempi”. Alla richiesta di come sia stato possibile, in sede di realizzazione dei lavori, aver dimenticato gli ultimi cinquanta metri di collegamento Tiraferri allarga le braccia. “Questioni burocratiche, immagino, e comunque credo che bisognerebbe chiedere a San Marino”. In mattinata il sindaco di Coriano Maria Luigina Matricardi aveva però ribadito la tesi sostenuta nei giorni scorsi, ovvero che i ritardi non dipendevano da San Marino, ma da Hera. “Incontreremo appositamente i dirigenti di Hera nei prossimi giorni”, ha affermato il sindaco.Nel frattempo i bagnini di Riccione vanno su tutte le furie e invocano l’intervento della magistratura. “Era da tempo che ci lamentavamo presso diverse sedi istituzionali per la qualità delle acque che sfociavano in mare dal Marano - ha detto il presidente della Cooperativa bagnini di Riccione Enzo Manzi -, ma anche in Comune a Riccione abbiamo sempre trovato un muro. Chiediamo che il problema venga risolto al più presto e che si faccia luce su tutte le responsabilità del caso. Questa è incuria e, oltre ai problemi turistici, rileviamo anche grossi problemi dal punto di vista igienico-sanitario perché non si può trattare un fiume come una fogna”.

Enea Abati

26/02/2006 Corriere di Rimini

Scarichi direttamente nel Marano

coriano - In teoria, ma soltanto in teoria, le fogne di San Marino e quelle italiane avrebbero dovuto essere collegate diversi anni fa, verso la fine del 2002, all’epoca in cui vennero spesi quasi due miliardi di vecchie lire per la realizzazione del “collettore fognario consortile del Comune di Coriano”. In teoria le cose sono andate esattamente come da tabella di marcia dei lavori. In pratica, però, lungo il corso del Marano, esattamente sul confine tra la Repubblica di San Marino e il Comune di Coriano, c’è ancora un bel tubo delle fogne che, anziché incanalare le acque sporche in arrivo dal Titano verso le condotte del depuratore di Santa Giustina (a Rimini), le riversa direttamente nel fiume e di conseguenza in mare.La situazione - per quanto è stato possibile capire contattando tutti gli enti competenti - dovrebbe essere la seguente: la rete fognaria è stata realizzata in modo tale da far arrivare le acque sammarinesi, in particolare quelle del Castello di Faetano, al depuratore riminese; i collegamenti ci sono, mancano però giusto i dieci metri per mettere in rete i tubi sul confine tra i due Stati. Se n’è accorto l’altro giorno per caso un residente della zona dopo che per via di un incidente stradale erano state abbattute alcune frasche che rendevano impossibile la vista del tubo dalla strada. Arrivati vicino al tubo, data la colorazione dell’acqua che sgorgava e l’odore che emanava non è stato difficile capire quale fosse la provenienza. Il sindaco di Coriano Maria Luigina Matricardi, da noi informato della questione, è caduto letteralmente dalle nuvole. “Pensavo che il problema del collegamento delle fogne tra la Repubblica di San Marino e Coriano fosse stato risolto da un pezzo - ha detto nei giorni scorsi il sindaco -, all’epoca dei famosi lavori. Non ne ho più saputo nulla, dato come stanno le cose metterò subito in moto l’ufficio tecnico competente”.Il responsabile dell’ufficio tecnico Paolo Bascucci ha poi fatto sapere che i lavori di collegamento “erano di competenza di Hera, l’azienda avrebbe già dovuto eseguirli”. Evidentemente però così non è stato e, proprio per quei dieci metri di collegamento che mancano, le acque sporche di San Marino continuano a finire nel Marano. Da notare che in passato a Faetano, proprio a causa degli scarichi nel fiume, era intervenuto il nucleo ambientale dei carabinieri e in seguito, anche grazie all’intermediazione dell’allora ministro “verde” Gianni Mattioli (eletto a Rimini), erano arrivati i soldi per il collettore.Il responsabile delle reti della holding Hera, Roberto Veneziani, ha spiegato di essere a conoscenza del problema. “Il collettore - ha detto -, come si può ben vedere, è stato realizzato. Ora si tratta di collegare gli ultimi metri sul confine. Spero di poter comunicare al più presto una data di inizio dei lavori”. Fino ad allora quella fogna continuerà a scaricare nel fiume e di conseguenza nell’Adriatico. La foce è notoriamente a Riccione.
Enea Abati









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Pubblicato su: 2008-12-02 (6122 Letture)

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