Il piano è stato presentato da Hera a Rimini, il 5 agosto 2011
Con molto interesse e partecipazione ho ascoltato l'Intervento iniziale del Sindaco Gnassi e l'esposizione del piano presentato dal direttore di Hera, ing. Minarelli, e dai suoi collaboratori.
Ho ascoltato i vari interventi dei membri della terza commissione, i commenti molto intelligenti e preparati provenienti dal pubblico fino alla conclusione finale, che ho pienamente condiviso, del Sindaco Gnassi.
La nostra battaglia quasi trentennale di sensibilizzazione su tutte le amministrazione con oggi si può dire conclusa in questa prima fase con gli ampi riscontri positivi ricevuti dalla diretta voce del Sindaco e Assessori.
Mi ha colpito un approccio veramente innovativo da parte sia della maggioranza che della opposizione sulla tutela non solo della balneazione e di riflesso di tutto il nostro turismo, ma anche un vero riconoscimento del nuovo rapporto con il mare, non più considerato un mezzo ma una entità viva da tutelare per le nuove generazioni.
Nessuno si potrà ritenere soddisfatto fino alla COMPLETA SEPARAZIONE della rete fognaria e anche alla cancellazione definitiva dal vocabolario tecnico idraulico della parola odiosa di "CONDOTTA AL LARGO": Sulla condotta al largo per il fiume Ausa che in questo progetto esposto da Hera è di vitale importanza restano moltissime perplessità dal momento che con essa si dimostra la grave responsabilità delle amministrazioni precedenti riguardo all'impossibilità dello sdoppiamento delle reti nel "Centro Storico riminese" e deve essere chiaro a tutti che questa soluzione non potrà mai essere condivisa se non come un intervento "lenitivo e "temporaneo" per la balneazione proposto dai tecnici e che dovrà essere eliminata con il completamento del sistema.
Dico questo perché la cittadinanza è già stata presa in giro dalle "famose vasche di prima pioggia" di Piazzale Kennedy presentate come soluzione al problema solo per mascherare l'inefficacia del sistema. E si sono dimostrate un vero fallimento!
Per ora il mare ha ottenuto questo riconoscimento ufficiale: non può essere più il serbatoio dei nostri liquami e per Basta Merda in Mare è iniziata una nuova fase "di controllo" sui lavori di scavo, gradino su gradino, per arrivare finalmente all'obiettivo di una Balneazione per 365 giorni all'anno, anche con eventi temporaleschi in atto. Sarà un impegno molto gravoso per la nostra associazione ambientalista e spero che non dovremo mai segnalare ostacoli per colpa di interessi ostili allo sdoppiamento totale delle reti.
La speranza è che fra qualche anno Rimini, rispetto ad altre realtà che vivono sul mare, possa essere di esempio per come ha affrontato con onestà il problema e non per come aveva tentato di tenerlo sotto la sabbia fino a oggi.
Sergio Giordano