Pubblicato sui quotidiani locali tra il 18 e il 20 dicembre 2011
L’associazione Basta Merda in Mare che in tutti questi anni ha operato con la sua azione di denuncia, sensibilizzazione, ma anche di collaborazione, ha preso atto, con una certa soddisfazione, di come si sia modificato da parte dell’amministrazione Comunale l’approccio nei confronti del Mare, non solo riguardo alla balneazione, ma anche verso quella mission che siamo riusciti a far emergere nei lavori del Piano Strategico Territoriale, dove il mare dovrà sempre essere un soggetto attivo nell’arco di tutto l’anno.
Dal punto di vista tecnico, ci rallegriamo dell’accantonamento, speriamo definitivo, della “non soluzione” delle condotte sottomarine (per lo scarico Ausa, soprattutto), così come era stata pensata, che da sempre riteniamo un pericoloso palliativo, utile solo a rimuovere il problema visivo dalla battigia, e a peggiorarlo dal punto di vista tecnico e politico (quando metti lo sporco sotto il tappeto poi ti dimentichi di pulire davvero). Le dichiarazioni fatte dal Sindaco Gnassi e dell’assessore all’Ambiente Visintin, all’approvazione definitiva del “Piano di salvaguardia della balneazione”, sembrano andare in questa direzione. Vigileremo se alle loro parole seguiranno fatti concreti. Concreti soprattutto su un altro punto: la realizzazione delle dorsali di fogna nera, soprattutto a Sud, che rappresentano la vera novità del piano, un intervento necessario per dimostrare di voler portare avanti concretamente un piano serio e pluriennale di interventi di separazione della rete fognaria, che non sia il solito palliativo temporaneo. Un intervento che possa creare una struttura in grado di accogliere intervanti graduali di separazione. Continua invece il silenzio sui controlli sugli allacci irregolari. Cosa farà l’assessore ai lavori pubblici, sempre troppo silente sul tema fogne?
Terremo però gli occhi molto aperti per verificare lo stato di avanzamento dei lavori, affinché si portino avanti tutte le opere previste, e non solo quelle già preventivare e finanziate (o obbligate, come la vasca dell’Ospedale), o “comode” a Hera, come lo sdoppiamento di S. Giustina, che non ci ha mai convinto troppo.
Da quasi due anni, dall’approvazione in Comune del “nostro” piano di fattibilità, questo è il primo intervento che tenta di passare dalle parole alla concretezza. E resta un dato di fatto che lo stanziamento previsto dal Comune (i 15 milioni in tre anni) 5 milioni, è comunque scarso.
Perplessità anche dal comportamento dell’opposizione (con l’eccezione del coerente Fabio Pazzaglia), che continua a dare pochi segnali di vita, lasciando sostanzialmente fare, con un atteggiamento ondivago (dall’astensione in commissione al voto contrario tre giorni dopo in aula – cosa è cambiato?), che non aiuta a produrre gran risultati se non quelli di compattare una maggioranza (che in passato di scelte pessime ne ha fatte a volontà) su decisioni che andrebbero maggiormente discusse e condivise.