L’Associazione Basta Merda in Mare nella serata di giovedì 23 gennaio ha tenuto alla Casa delle Associazioni "G. Bracconi" l’assemblea ordinaria degli iscritti aperta ai cittadini sostenitori e alle altre associazioni ambientaliste. Dalla ragione sociale dell’associazione: “per la soluzione del problema degli scarichi fognari a mare”, il valore dell’occasione d’incontro durante il quale si è riconsiderato il puntuale lavoro compiuto negli ultimi venti anni, il cui fine era, ed è, sensibilizzare l’intera comunità riminese, soprattutto amministratori e decisori del turismo, nella realizzazione dell’obiettivo che gli associati si sono posti da tempo.
Per delineare le azioni da compiere nel 2014, le relazioni del tesoriere Simone Mariotti e del Presidente Sergio Giordano hanno ripercorso i risultati raggiunti dall’associazione Basta Merda in Mare. Dai tempi in cui non era possibile che fosse, non solamente pronunciata nella sua esplicita denominazione, neppure enunciata la grave denuncia che si voleva comunicare per forma e sostanza: Rimini, capitale del turismo non aveva/ha una rete fognaria adeguata e scarica troppo spesso le fogne (le e quali) nel mare. Ammorba, sporca, sfregia l’imprescindibile fonte di identità culturale e la propria missione d’impresa.
Era la fine degli anni ’80: tutto ebbe inizio quando Sergio Giordano salvò il proprio cane dai liquami fuoriusciti da un’improvvisa fossa, aperta durante un temporale. Seguirono i prelievi, le plateali denunce per la mancata informazione del divieto di balneazione per gli scarichi a mare dopo le piogge (ancora non del tutto risolto in visibilità): tutte azioni fatte dal piccolo gruppo di radicali che fondarono Basta Merda in Mare. Gli stessi membri del comitato che allora venivano considerati i veri attentatori dell’economia turistica, pretendendo che si affrontasse il problema, diventavano anche i bersagli delle minacce di bagnini e politici: “denigrano Rimini”.
Ma di acque sporche ne sono passate sotto i ponti. “Perché siamo riusciti a far evolvere la protesta in proposta”, ha detto con orgoglio il presidente Sergio Giordano, veterinario di professione, ambientalista e animalista per passione. “La nostra associazione è l’unica ad essere consultata preventivamente sull’argomento fogne dall’assessore Visintin, a donare la pubblicazione delle ricerche compiute al Ministro Orlando, non per facile diplomazia, ma perché con la correzione dei progetti che noi capivamo essere sbagliati e superati, siamo effettivamente riusciti a cambiare il corso delle cose.
Gran parte degli ottimi risultati raggiunti arrivano dalla attenta partecipazione della nostra associazione al Forum Ambiente del Piano Strategico, dove si delinea il futuro di Rimini”.
Tutti d’accordo in assemblea, anche se non si può abbassare la guardia, perché i pericoli sull’insufficienza di risorse e il cambio di destinazione fondi è sempre in agguato, ora con la giunta Gnassi e l’assessore Visintin all’Ambiente, vi è un’inversione di tendenza in atto e i primi risultati concreti si stanno delineando.
Edolo Minarelli - ex direttore di Hera - l’ha chiamata “la rivoluzione culturale di Gnassi”, fogne sì e basta archistar per indorare l’abuso del territorio”. Giordano ricorda come i progetti siano stati corretti nella direzione giusta: non più condotte che portano più lontano dalla riva le acque nere, ma col “nuovo piano di salvaguardia della balneazione ottimizzato” approvato la scorsa estate, si stanno già dividendo le reti, soprattutto a Rimini nord i lavori sono in corso. Ciò non toglie che nonostante i risultati, la maggior parte ascrivibili alla passione e la competenza, entrambe sempre costruttive dopo la prima fase, con la quale l’associazione si mossa, la fortissima antropizzazione di Rimini sud rende difficile e lungo il lavoro da svolgere. Proprio per questa ragione il Comune di Rimini dovrebbe istituire un ufficio e uno staff continuamente dedicati a portare avanti il progetto fogne, consiglia Minarelli e l’assemblea ne conviene.
Dagli associati sono arrivati interessanti proposte per il 2014: la considerazione della fitodepurazione per l’ultimo stadio di pulizia per le acque bianche riportate in mare alla giornata di “W le fogne” per affermare la buona accoglienza degli allacciamenti delle civili abitazioni alle nuove reti separate. Occorre la partecipazione attiva dei cittadini e un senso civico diffuso per dar modo all’ente pubblico di realizzare ciò che è chiamato a fare.
L’assemblea si è conclusa con plauso alla gestione dell’associazione per il tempo, la passione, e la competenza di Sergio Giordano e Simone Mariotti, al volontariato educativo e pedagogico nelle tante occasioni di divulgazione prodotto in particolare da Carla Forcellini, che nel direttivo ha il ruolo di rapporto con i riminesi di domani attraverso le scuole. Una campagna di nuove iscrizioni verrà promossa per mantenere un puntuale osservatorio sui lavori in corso e promuovere partecipazione concreta e produttiva al fine di raggiungere l’obiettivo: Basta Merda in Mare!
L’ufficio stampa (Manuela Fabbri)
Associazione "Basta Merda in Mare"