LA VOCE DI ROMAGNA 26/02/2004
Su questi pilastri l'amministrazione e le categorie economiche legate al turismo
basano la falsa immagine che Rimini vuole dare di se.
Omertà perché sono decenni che si denuncia una situazione ambientale
costiera e marina che rasenta l'attentato pubblico alla salute dei cittadini,
tantoche già in passato alcuni cittadini hanno intentato su questo una
causa al sindaco di Rimini dell'epoca.
Denuncia quella degli scarichi fognari a mare (ma che effettivamente vengono
fatti direttamente sulla spiaggia) che da sempre trova concordi amministratori,
bagnini e albergatori nel considerarla un problematica di cui interessarsi il
meno possibile e tanto meno parlarne per risolverla e trovare risorse. Interventi
al minimo e solo legati a momenti di disperata emergenza. Interventi solo di
facciata riverniciando cabine, alberghi e nuovi arredi ma poi nascondendo la
merda delle nostre fogne sotto la sabbia delle nostre spiagge. Inoltre vorrei
ricordare che solo pochi mesi fa l'associazione dei vongolari ha denunciato
che il settore è in ginocchio a causa delle cattive condizioni dell'acqua,
minacciano azioni eclatanti nella denuncia dell'inquinamento marino.
Quasi tutti le indagini sul turismo riminise indicano la qualità del
mare, dell'aria e la viabilità come elemento negativo alla presenza in
riviera. Ciò dimostra che anche i non riminesi sanno. Ma ben ci guardiamo
di mettere questi punti come prioritari nella agenda politica degli interventi.
Si ripete da sempre che le risorse da trovare per risolvere il problema sono
molto ingenti o che il problema non è risolvibile (ingigantendolo sempre
più), e contemporaneamente si autorizza la cresciuta urbana parassitaria
sulle già insufficienti infrastrutture esistenti. Crescita urbana parassitaria
come è parassitario il rapporto che le nostre categorie economiche hanno
con il territorio, succhiarlo senza contribuire in alcun modo nella riqualificazione
dell'ambiente urbano. Ora che questi struzzi di amministratori e associazioni
si ergano a difensori dell'immagine deturpata della città sarebbe da
considerare cosa comica se non fosse tragica.
Sono molto felice che diversi professori della provincia hanno sottoscritto
un documento dove si denuncia il clima di intimidazione alla libertà
di espressione. Clima fomentato dagli stessi soggetti politici e associativi
che per primi sono responsabili del sacco della nostra costa in quanto per compito
o per interesse ne dovevano esse innanzitutto custodi. Gli stessi che si vedono
scoperti e che cercano ora con ogni mezzo di scaricare le responsabilità,
del disastro urbano (riminizzazione) e ambientale della città che hanno
costruito, su quanti si limitano a raccontare una situazione di fatto ormai
esistente.
Da 'cancellare' e denunciare per richiesta di danni, non all'immagine della
città ma a Rimini, non sono certo gli autori del libro di testo ma quegli
amministratori che ci hanno portato a questi problemi.
Quella descrizione di Rimini presentata sul libro di testo rispecchia molto
bene la nostra realtà; potrei serenamente utilizzarla per descrivere
la mia città ad un amico con una ulteriore triste appunto che mi piacerebbe
invece poter omettere: "che la direzione dello sviluppo riminese e ben
lontano da prendere una strada diversa da quella descritta e che è tuttora
seguita".
Ovviamente senza che nessuno degli scandalizzati e offesi dalle parole scritte
faccia concretamente alcunché almeno per iniziare a poter cancellare
con i fatti la parte del pensiero virgolettato che non solo vorrei omette ma
che vorrei poter sostituire con: "come città stiamo a grandi passi
riqualificando il nostro ambiente urbano e possiamo essere indicati come esempio
di riqualificazione di un territorio considerato una volta morto e privo di
qualità naturali".
Ivan Innocenti
Presidente Comitato Basata Merda In Mare