La Voce di Romagna, 22 luglio 2005
Aggiungo una piccola postilla al mio articolo di mercoledì
sul problema degli scarichi a mare.
Leggo sul giornale di ieri, con mia grande delusione, che, a causa di un errore,
le frasi attribuite a Gabriele Pagliarani del Bagno 26 erano in realtà
frutto del solito Lele Giovanardi, suo vicino al 28, e molto attivo nella protesta
anti-scarichi.
Per carità, nessuno vuole attribuire al nostro "testimonial televisivo"
parole non sue. Tuttavia, se oltre ad andare da Bruno Vespa, cosa peraltro ottima
ed efficace per promuovere la città, si battesse anche lui per un problema
(la merda in mare) che lo riguarda da vicinissimo, ne guadagnerebbe non poco
anche l'immagine della riviera.
C'è un comportamento deplorevole messo in atto da una buona parte (non
tutti) dei bagnini ed è quello di dire stoltamente ed ingannevolmente:
"guarda che il mio mare è pulito perché la merda la scaricano
al bagno n°…".
No cari ragazzi, la merda non fa distinzioni di numero. Inizia il suo viaggio,
è vero, in un numero definito di scarichi (sono 18 nella nostra provincia),
ma da lì si spande velocemente ed ovunque.
Non so se la foto che ho allegato sarà sufficientemente nitida per la
stampa (la potete trovare anche nel sito www.bastamerdainmare.it), ma è
stata scattata 10 giorni fa dall'ultimo piano di un palazzo antistante Piazza
Kennedy, da una signora che osserva il fenomeno da anni e che ha repentinamente
contattato il Comitato Basta Merda in Mare. Le frecce indicano il punto della
marea nera che sta avanzando (in questo caso in direzione sud), spostata dalla
corrente. Poco dopo il fattaccio (la foto è stata fatta una decina di
minuti dopo l'apertura degli scarichi), il liquame era già arrivato quasi
7 bagnini oltre lo scarico e stava proseguendo ad alta velocità. Infatti,
in quell'occasione, i topi morti sono arrivati sino alle zone del 41 e 44, piuttosto
lontane dagli scarichi.
Il problema riguarda quindi tutti i bagnini, senza distinzioni, e sarebbe ora
che iniziassero seriamente a fare un po' di pressione politica invece che lo
scaricabarile sui colleghi che si trovano lo scarico in casa.
Simone Mariotti