Comunicato stampa del 9 novembre 2006
Ottima l'organizzazione e le presenza dell'iniziativa dell'
Associazione La Cosa Giusta.
Croatti dell'Arpa e Minarelli di Hera hanno illustrato uno
il lavoro di Arpa per il monitoraggio delle acque di balneazione, l'altro gli
investimenti previsti sul nostro territorio per quanto riguarda le fognature
e gli scarichi fognari a mare. Rimangono diverse perplessità che posso
meglio descrivere come vere e proprie preoccupazioni.
Per quanto riguarda Arpa l'intrigo di norme per il monitoraggio
delle acque sembra realizzato proprio per evitare di poter registrare i fenomeni
acuti di inquinamento che periodicamente si manifestano sulle nostre spiagge
e nel nostro mare mettendo a rischi la salute pubblica.
A questa preoccupazione si aggiunge quella dei progetti, illustrati
da Minarelli, che si intende realizzare spendendo ingenti quantità di
denaro. Si parla di progetti in via di definizione per un importo di circa euro
145 milioni. Si presentano queste spese come grande risultato per il nostro
territorio e impegno di intelligenze e studiosi di livello nazionale. Segnalo
però che non è prevista la separazione delle fogne ma solo interventi
da una parte tutt'altro che risolutivi e dall'altra tesi a peggiorare la qualità
delle acque Riminesi. Inoltre Minarelli ha giustamente e nuovamente segnalato
come nella tariffa di depurazione sia computata solo la parte riguardante le
fognature nere e che tutta la spesa riguardante le acque naturali che si mischiano
nelle nostre fogne non sono computate. Hera dovrà in futuro pretendere
di avere questo costo coperto. Costo che può essere evitato con la separazione
delle fognature bianche e nere. Anzi la separazione permetterebbe addirittura
una sostanziale riduzione della tariffa.
Ora quello che si propone è:
- spendere per iniziare 145 milioni di euro con il risultato
di concentrare i reflui del comune di Bellaria, della provincia nord e della
vallata del Marecchia nel depuratore di Santa Giustina, con aggravio degli scarichi
dei reflui trattati sulla parte terminale del Marecchia peggiorando la qualità
delle acque di costa riminese;
- realizzazione di tubi per portare gli scarichi fognari non
depurati a 500 metri dalla costa illudendo che si risolvano i problemi di balneazione;
- nessun intervento sulla tariffa, anzi prevedendo un aumento
necessario per poter continuare a trattare gli scarichi fognari di una rete
che rimane vetusta e mista.
Questo progetto rasenta la follia. A fronte di ingentissima
spesa si ha come risultato nessun sostanziale miglioramento ambientale in quanto
si continua a praticare la strada degli scarichi a mare, e nel caso del depuratore
si avranno dei peggioramenti, inoltre la prospettiva è di un aumento
della tariffa non dovuta agli investimenti fatti ma alla inefficienza del sistema
che rimane completamente inaffrontata.
Ora ieri sera Hera e Consorzio di bonifica si sono prodigati
nel convincerci che è impossibile praticare a Rimini la separazione delle
fognature perché costerebbe troppo e ad inculcare un sentimento di rassegnazione
e sconfitta di fronte a questo grave problema.
L'impressione è che non ci sia una reale visione di
prospettiva futura e rimanga intatto l'interesse di scaricare tutte le inefficienze
interamente sulla collettività con la tariffa, utilizzata per la spesa
corrente, e che non si pratichino invece quegli investimenti, si in un primo
tempo onerosi e che potrebbero essere diluiti in lungo tempo, ma che poi avrebbero
come risultato quello di ripagarsi con una netta e significativa riduzione dei
costi della depurazione.
Come spesso accade i nostri amministratori, principali responsabili
del disastro attuale, erano assenti e nascosti mandando avanti altri con proposte
tutt'altro che positive, come tutt'altro che positivo è il risultato
della gestione urbana, ambientale e infrastrutturale del territorio che hanno
realizzato in questi anni.
Su questo piano alternativo ci si dovrebbe concentrare per
fare si che gli investimenti che si andranno a fare sul territorio abbiano una
reale ricaduta positiva nel tempo sia ambientale che economica per tutta la
collettività, mentre l'impressione è che si ostini a praticare
strade che favoriscano interessi lontani da quelli dell'intera collettività.
Ivan Innocenti
Associazione Basta Merda In Mare.