La Voce di Romagna, 19 mar 07
di Giuliano Bonizzato
L'amico Ing. Luciano Gorini, già glorioso Presidente
dell'Azienda di Soggiorno di Rimini, dopo avermi ringraziato per la mia ultima
Cronaca Malatestiana "E' giunta l'ora di affacciarsi alle finestre",
in cui l'ho affettuosamente citato, mi ha voluto anche ricordare che, ai suoi
tempi, "le nostre debolezze non venivano propagate" tant'è
che quando il depuratore era ancora di là da venire, le lettere di protesta
dei turisti circa le condizioni igieniche del mare venivano lette in Consiglio
Comunale… a porte chiuse. E mi rammenta ancora, giustamente, che, proprio
in virtù del depuratore inaugurato ai tempi della sua dirigenza e successivamente
ampliato e perfezionato, riceviamo spesso la bandiera blu per la qualità
del nostro mare.
Che l'acqua sottocosta sia quasi potabile grazie a sistemi che riducono il numero
di colibacilli fecali per millilitro dieci volte al di sotto del minimo previsto
dalla normativa Cee, è un dato di fatto da me spesso sottolineato. Così
come è un dato di fatto, per quanto attiene invece la trasparenza delle
acque, che la stessa normativa sia stata, di deroga in deroga, disattesa, proprio
a causa del frequente proliferare delle micro-alghe causato dall'eccesso di
nitrati e fosfati portati dallo stesso depuratore sui nostri bassi fondali,
micro-alghe esplodono improvvisamente in concomitanza con il caldo, il mare
calmo e l'afflusso massimo di turisti che comporta una enorme gittata di acqua
depurata nei primi centocinquanta metri dalla riva. Ora, come ho già
avuto occasione di ricordare, la soluzione del problema, che si presenta, spesso
e soprattutto da fine luglio a metà agosto, è stata già
a suo tempo avanzata dagli agronomi, prevista da un approfondito studio dell'Idroser,
confermata da un agguerrito stuolo di Professori Universitari, e auspicata dall'illustre
prof. Piccinetti Direttore dell'Istituto di microbiologia marina di Fano. Si
tratta, semplicemente, di deviare, da metà luglio a metà agosto,
le acque del nostro depuratore, mandandola a fertilizzare i campi assetatissimi
del nostro entroterra anziché a nutrire la antiestetica microflora sottocosta.
E vengo al punto. Come si fa, caro Luciano, "a non propagare" come
suggerisci Tu certe cose quando, dall'altra parte, si sostiene (per rifiutare
questo semplice progetto che ci restituirebbe il mare fantastico della nostra
infanzia, azzurro, trasparente, e con i cavallucci marini) che i "reflui
sono patogeni e danneggerebbero le culture" mentre il Canale Emiliano-Romagnolo
che trasporta l'acqua del Po sarebbe, guarda un po', la manna caduta dal cielo?
E come si fa a proporre di scaricare il fiume in piena del depuratore, "qualche
centinaio di metri più in là", soluzione senz'altro auspicabile
per il profondissimo Mar Tirreno ma del tutto inutilizzabile nel bassissimo
Adriatico?
E per venire al secondo problema , quello degli sfioratori che vanno in tilt
in seguito a piogge di una certa intensità, come si fa, caro Luciano,
a non affacciarsi alla finestra gridando il proprio sdegno, sentendo affermare
dall'attuale Direttore dell'Hera, che i quattrocentotrentasei chilometri di
fognatura mista che si intrecciano nel sottosuolo Riminese, rappresentano una
realtà "non più modificabile" quando, al contrario,
le doppie condutture potevano, dovevano e possono essere predisposte contestualmente
al periodico rifacimento del manto stradale e questo non è stato fatto
neppure sei anni fa quando si è messa mano al Centro Storico?
Basta. Dopo questo doppio urletto, prometto di starmene zitto per tutta la stagione.
Con un affettuoso abbraccio al mio vecchio, caro Amico, simbolo di una generazione
di gente per bene, appassionata e competente, che ha fatto davvero grande il
nostro Turismo.