Elenco di documenti e partecipazione al forum della nostra
associaizone.
All' evento sul tema dell'acqua dal titolo "Istituzioni, questione idrica
e cambiamento climatico" svoltosi a Villa Mussolini, a Riccione, mercoledì
29 agosto, delle Associazioni aderenti al Forum erano presenti: Basta merda
in mare,Rifiuti zero, WWF e A.V.I.. Dato che dalla segreteria dell' ente organizzatore
era stato richiesto un contributo, e che a conclusione dell' evento non c'è
stata possibilità di dibattito, è stato elaborato il documento
sottoriportato che provvederò ad inoltrare anche alla stampa.
Onide Venturelli
Al Sig. Presidente Hera Rimini srl
Al Sig. Direttore Generale Hera Rimini srl
Le Associazioni aderenti al Forum Ambiente della Provincia di Rimini ringraziano
per l' invito all' evento " Istituzioni, questione idrica e cambiamento
climatico" svoltosi a Riccione il 29 agosto scorso .
Una tavola rotonda avente per tema le risorse idriche e le relative politiche
ed i progetti volti a reperirle, incanalarle e utilizzarle, al fine di soddisfare
le necessità del nostro territorio.
Nell' ambito dell'incontro le poesie recitate da una ottima interprete e il
richiamo alla Madonna dell' Acqua, protettrice dalla siccità, da parte
di don Turchini, hanno confermato ciò che gli ambientalisti ripetono
da sempre : che l' acqua è un bene ora a rischio ( molto più del
vino), ed è sempre stata considerata in tutta la storia dell' umanità,
anche dalla gente più umile, un elemento insostituibile.
E proprio per disporre sempre di questo preziosa risorsa, accumulandola per
poi distribuirla secondo necessità, che anni fa la Romagna intera decise
di costruire la diga di Ridracoli.
Nel corso dell' evento un benevolo interesse ha destato l' intervento dell'
assessore all' Ambiente del Comune di Riccione, che già solo nel citare
il recupero delle acque delle docce dei bagni di spiaggia per riutilizzarle
nella irrigazione delle loro aree verdi, aveva trasmesso al pubblico un segnale
di saggezza, almeno per il significato didattico di questa iniziativa. Mentre
relativamente alle preoccupazioni di una desertificazione del nostro territorio,
espresse in altri interventi, si è avvertito in un certo disagio. Non
per i paventati futuri scenari, ma per il fatto che raccomandazioni per un uso
oculato dell'acqua, specialmente nell' erogazione domestica, provengano dagli
stessi che, con i loro errori, sono almeno in parte responsabili di situazioni
comportanti sprechi ben maggiori.
Parte corposa è stata dedicata al Canale Emiliano Romagnolo, presentato
come opportunità unica, una risorsa aggiuntiva per la provincia di Rimini,
presentata come una terra povera di acque e assetata, e che pertanto deve essere
grata di ricevere, pagando, l' acqua "pulita" del Po. Quando e quanta,
e di quale qualità, resta un mistero. Mentre l' attuazione di questo
progetto, l' ennesimo sperpero di pubblico denaro e di territorio, ha tutta
l' impressione di perpetuare una consolidata abitudine che si tramuta nel socializzare
i disagi e nel privatizzare gli utili. L' inutilità di quest' opera viene
confermata dal fatto che nel solo Comune di Rimini viene sprecato un vero "fiume"
di acqua, dato che il depuratore, anche nei periodi di maggiore necessità,
scarica nel Marecchia oltre 100.000 m/cubi di acqua trattata ogni giorno. Acqua
che si potrebbe usare oltre che in l'agricoltura anche per tutti gli altri usi
non alimentari. Ma water for life, purtroppo, è incompatibile con water
for money.
Del resto non si è udita alcuna parola sui tanti errori di pianificazione
e gestione, ma una generale autoesaltazione che ha raggiunto l' apogeo quando,
da parte del Presidente della Provincia di Rimini, i convenuti hanno appreso
di vivere in uno dei territori con le risorse ambientali meglio amministrate.
Questo in una Provincia che, a livello regionale, vanta il primato in quanto
a percentuale di territorio cementificato mentre, buon ultima, vanta un misero
5% di territorio protetto. Quando è risaputo che la cementificazione
e la conseguente impermeabilizzazione di un' area, non permettendo alle acque
piovane di alimentare le falde, è la prima causa dell' emergenza idrica.
Nessun cenno a progetti di utilizzo delle acque reflue e di sdoppiamento del
sistema fognario, con l' attuazione del quale l'acqua piovana non confluirebbe
nelle acque "nere" e si eviterebbero così inutili costi aggiuntivi
per una superflua depurazione. Si attenuerebbe l'inquinamento del mare e probabilmente,
disponendo di risorse idriche attualmente sprecate, non ci sarebbero emergenze.
Ma senza di queste sarebbero inutili i tanti Enti che spuntano appunto per fronteggiare
e risolvere problemi che loro stessi hanno contribuito a creare.
A disposizione per eventuali approfondimenti.
Distintamente