La Voce di Romagna, 13 agosto 2008
di Simone Mariotti
Dev'essere il giallo dell'estate!
Tre settimane fa avevo posto un quesito ai responsabili del piano strategico.
Perché tra la valanga di aree di interesse (assi, obiettivi, azioni,
vision, ecc.), non veniva mai esplicitato un riferimento chiaro alle fogne?
Qualcosa si è mosso, ma la montagna per ora ha partorito un povero topolino
spaesato.
Al recente incontro organizzato per la foto di gruppo dei membri del Forum del
Piano Strategico, il coordinatore Ermeti ha rilasciato l'ultima versione della
struttura del Piano, ed ha fatto notare come all'interno dell'Obiettivo Strategico
" delle reti e delle infrastrutture tecnologiche" (uno degli obiettivi
dell'Asse Strategico "Sostenibile ed innovativa"), è stata
inserita la seguente "Azione Progettuale":
"Promuovere soluzioni moderne e sostenibili che qualifichino la crescita
e lo sviluppo del territorio anche con la dotazione di reti e infrastrutture
a basso impatto ambientale che sappiano coniugarsi con adeguate e innovative
politiche per la depurazione delle acque, l'abbattimento delle emissioni in
atmosfera, la migliore gestione dei sistemi di raccolta differenziata e per
lo smaltimento dei rifiuti, la razionalizzazione della rete idrica, l'utilizzo
delle fonti rinnovabili attraverso interventi rivolti al risparmio energetico
ed idrico".
WOW!!!
Ragazzi, come mai avete questa stramaledetta paura di usare la parola "fogne"?
A questo punto la cosa diventa anche divertente.
Ci sono due postulati a Rimini:
1) il sistema fognario è quello che è;
2) che il sistema fognario a sia quello che è lo sanno tutti.
Non è un mistero! Non è una notizia fresca e scottante! Non si
vince un premio Pulitzer a fare inchieste su sta roba!
La prossima settimana andrò per qualche settimana in Asia e non interferirò
più su questa cosa un po'. Però spero che al mio ritorno qualcuno
mi sappia spiegare perché i redattori del Piano Strategico perseverano
a cercare alchimie fantasiose per evitare di usare la parolaccia "fogne"
e darle il peso che merita.
Che c'è di male? Già gli antichi romani ne discutevano, e progettavano
impianti magnifici. Riuscire a parlare di una cosa che anche 2000 anni fa era
ritenuta fondamentale per la salute e lo sviluppo a lungo termine di una città
dovrebbe essere un elemento che qualifica un lavoro e un'analisi, non un elemento
di vergogna da nascondere dietro giri di parole, inserendolo all'interno di
una frase di 5 righe (la più lunga di tutto il progetto) che mira ad
ottenere la soluzione di tutti i mali del mondo. Ci vorrebbe un Piano Strategico
solo per quella singola azione progettuale, e non basterebbe.
E quello fognario è un settore talmente importante, enorme ed interconesso
con tutto il resto, che ad esso dovrebbe essere dedicato almeno uno dei tre
Assi Strategici che sorreggono la Vision generale. Per esempio potrebbe sostituire
quello chiamato "Accogliente ed attrattiva" che raccoglie una serie
di frasi fatte, luoghi comuni e pressappochismo generalista degni della migliore
tradizione italica del "di tutto un po', tanto per dare un po' di colore;
pazienza la sostanza".
Vorrei sapere cosa rende una città di turismo balneare mare più
accogliente di una spiaggia pulita che non sia invasa dalla merda ad ogni pioggia.
Qualcuno se la dimentica per un po', magari durante una siccità come
quella attuale, ma poi tutto torna con le prime gocce.
In un piano a lungo termine, insomma, non si può prescindere dalle fogne,
dai vincoli dolorosi che esse impongono e da tutte le opere ad esse legate,
come la depurazione delle acque ed il loro riutilizzo. Tutto il resto viene
di conseguenza, anche la viabilità.
Qualunque cosa dovesse uscire dal Piano che non facesse seriamente i conti con
le fogne avrebbe la stessa credibilità di un'olimpiade dove si sono scordati
di mettere in calendario l'atletica leggera. Sarebbe una serie di tante competizioni
divertenti e spettacolari, ma come olimpiade sarebbe assai fasulla.