La Voce di Romagna, 17 agosto 2008
di Simone Mariotti
Avendo dovuto rimandare una festa di ferragosto con amici causa
pioggia, nel tardo pomeriggio di venerdì mi sono diretto in spiaggia,
armato di fotocamera, all'altezza di uno dei nostri scarichi a mare, non dico
quale perché uno vale l'altro. Dico solo che non era il canale Ausa.
Mi si avvicinano un ragazzo ed una ragazza, turisti provenienti dal centro Italia.
Alloggiavano in uno degli alberghi sul lungomare ed erano scesi in spiaggia
stupefatti da quello cui avevano assistito dalla loro camera con vista mare.
"Eravamo sul terrazzo e a un certo punto il mare è diventato nero,
così, da un momento all'altro, e si è creata una grossa scia nera.
Lei non ci credeva", dice lui rivolto alla ragazza, "ma io ero quasi
sicuro che si fossero rotte le fogne. E adesso dalla puzza ne ho un'ulteriore
conferma. Guarda che roba". In pochi minuti il sole era infatti tornato
a splendere, come spesso accade con questi temporali estivi, e la nuova luce
rendeva ancora più evidente lo stacco tra il fiume nero che usciva da
riva e il verde del mare ancora "puro". Ora immaginate che effetto
avrebbe avuto la stessa scena se fosse stata vista, come ipotizzavo qualche
settimana fa a proposto del progetto Foster, da un grattacielo sul mare proprio
di fronte a uno scarico tre volte più potente di quello fotografato due
giorni fa. Lascio questa "vision" a coloro che stanno disegnando le
strategie per la Rimini del 2027.