9 nov 08
Desideriamo fare alcune considerazioni sulla situazione ambientale
dell'Invaso del Ponte di Tiberio.
Il cantiere prevede la demolizione delle due dighe, il riconsolidamento di parte
delle mura e il dragaggio dell'intero invaso
Sappiamo esserci numerosi scarichi ufficiali (e non), questi scarichi versano
nell'invaso e lì stagnano.
Il progetto degli anni '70 prevedeva il riempimento parziale dell'invaso con
acqua pulita e dei camminamenti .
Dal parco normalmente arriva acqua(?) dal Marecchia (tramite quel famoso fossato,
ora fogna a cielo aperto) che doveva,in base al progetto, essere poi prelevata
da un impianto posizionato sotto il camminamento, con diverse pompe, e portata
a valle della diga con lo scopo di mantenere l'acqua, nell'invaso, pulita.
Forse nel progetto era prevista una vera PISCINA!!!!.
Hera, ora, afferma di aver scollegato l'impianto e svuotato più di una
volta i locali che ospitano le pompe.
Tuttavia i locali si riallagano continuamente e tracima liquido (si suppone
Merda) NERO più dell'inchiostro.
Il Servizio Tecnico Comunale sembra che non sappia esattamente cosa stia succedendo,
ma sappiamo ,da fonte certa, che il geometra Paganelli avrebbe dichiarato che
esiste la volontà di procedere a risolvere il problema.
Ora noi ci chiediamo cosa intendono per "risolvere"?
Sappiamo che il problema è grande, e siamo consapevoli che non potrà
essere risolto in pochi mesi.
Tuttavia l'invaso non può restare a secco per troppo tempo,dal momento
che i pali ,in legno, che fungono da fondamenta, restando a secco troppo a lungo,
possono marcire con conseguente messa a rischio del Ponte di Tiberio!.
Noi,come associazione ambientalista riteniamo che si debba SUBITO:
A) Censire tutti gli scarichi presenti nell'invaso,scarichi che ,in ogni momento,
lavorando anche da terra,si dovranno incanalare con interventi non inquinanti
per l'ambiente
B) Rimettere in funzione l'impianto esistente, portando le pompe ad un livello
superiore e immettere gli scarichi incriminati dentro le fognature,come si dovrebbe
sempre fare.
C) Salvaguardare l'invaso, trasformandolo in un vero luogo di aggregazione per
i cittadini e turisti, attraverso le molte attività che possono essere
qui svolte.
Incaricando associazioni, quali ad esempio Marinando, che sono in grado di gestire
l'invaso per attività ricreative ecc. e che, riteniamo, si devono coinvolgere
maggiormente in questo progetto di bonifica.
Associazione Basta Merda in Mare