Un Cigno nero a Rimini, ma per scongiurare il peggio - apr 09
Data: Giovedì, 16 aprile @ 15:58:11 CEST
15 aprile 2009 - La Voce di Romagna

di Simone Mariotti

Il "Cigno nero" è un qualcosa che ti spiazza. Se provi a prevederlo ti danno del pazzo, se suggerisci una soluzione per un evento così estremo nessuno ti starà a sentire, perché produrrà delle "inutili" spese.
Nassim Taleb, economista, probabilista, filosofo, luminare dell'incertezza ha scritto sul Cingo nero uno dei libri più interessanti degli ultimi anni, e ci ha spiegato che sono i Cigni neri gli eventi estremi, positivi o negativi, che segnano la storia del mondo e delle persone, e che gli fanno cambiare direzione.
Il Cigno nero non si può prevedere, per definizione. Sai che può esistere, ma non puoi sapere se o quando apparirà, un concetto che fa spesso a botte con la nostra razionalità e con la presunzione degli esperti di ogni settore. Taleb, per esempio, ricorda che lo stato veramente paradisiaco in cui si trovava il suo Libano prima della guerra civile, scoppiata improvvisamente nel '75, non era messo in discussione da nessuno, tutti troppo sicuri avendo sulle spalle 13 secoli di pacifica coesistenza, di cultura e crescita intellettuale ed economica. E quei disordini che sconvolsero per sempre quel mondo continuarono per anni a essere ritenuti da tutti solo piccole scaramucce che sarebbero presto finite. Invece un Cigno nero era apparso nel paese dei cedri.
Scrive Taleb, riflettendo dopo una conversazione con un tassista: "notai che, rispetto ai tassisti, le persone intelligenti e istruite non presentavano una maggiore capacità di fare previsioni, ma c'era una differenza sostanziale: i tassisti non ritenevano di comprendere la situazione quanto le persone istruite; non erano esperti e lo sapevano".
Non bisogna sottovalutare l'impatto dell'altamente improbabile, insomma. Però tendiamo sempre a trasformarlo in impossibile, lontano, assurdo, perché che la nostra mente è una macchia magnifica per produrre delle spiegazioni, per trovare sempre un nesso causale, "ma generalmente incapace di accettare l'idea dell'imprevedibilità".
Che peso avreste dato a chi avesse proposto di blindare le porte delle cabine di pilotaggio degli aerei per sventare un'improbabile atto come l'11 settembre? Costi "inutili". Anche un terremoto è un Cingo nero, pare. Ma ci si può difendere dai Cingi neri negativi?
Forse no, perché la mente dell'uomo, come si diceva sopra, considera l'improbabile come impossibile, e arrivato un Cigno nero subito lo rimuove dalla realtà. Un drammatico esempio sono le continue proroghe sull'applicazione delle leggi anti-sismiche. L'ultima puntuale era stata votata in febbraio, annullata almeno per ora da un voto, ovviamente a terremoto avvenuto. Durerà?
Se qualcuno 5 anni fa avesse proposto di smettere di costruire e ristrutturare invece metà de L'Aquila, con che serietà sarebbe stato ascoltato questo tapino? Costa più la ricostruzione o la ristrutturazione di una città?
Gli esperti affermano con certezza che il Vesuvio tornerà in attività, forse tra 50, forse tra 150, forse tra 5 anni. Però...
E a Rimini, quale potrebbe essere un Cigno nero? Provoco anch'io, per essere preso per pazzo, visionario e terrorista, come tutti quelli che immaginano l'estremo: e se un bambino per una serie di coincidenze assolutamente improbabili si ammalasse seriamente per aver inghiottito del liquame mentre fa il bagno?
Sabato prossimo alle 17 alla sala del Podestà di Piazza Cavour a Rimini, verrà inaugurata con un convegno una mostra fotografica sugli scarichi a mare. Vi anticipo una delle foto, scattata da me, mentre Sergio Giordano, che i lettori conoscono bene per le sue battaglie contro gli scarichi, prelevava per farla analizzare un campione dell'acqua in cui stavano giocando quei bambini che vedete, poche ore dopo la pioggia e l'apertura delle paratie. Il referto sarà appeso a fianco della foto, assieme a tanti altri; vi lascio la "sorpresa".
Sì, probabilmente questa è un'eventualità assai remota; ma tante altre cose potrebbero succedere per colpa degli scarichi a mare. E una cosa è tutelarsi contro un'invasione da Marte, un'altra è fare un po' di investimenti fognari o smetterla di condonare attorno ai Vulcani, maledicendo poi la malasorte quando un Cigno spunta all'orizzonte. Poi ci si accorge che viste da vicino, come sta emergendo in Abruzzo per la vergogna delle case nuove fatte di sabbia e con metodi irresponsabili, le sue piume sono appena grigie, e di un grigio piuttosto chiaro.
Il convegno e la mostra sono organizzati dall'Associazione Basta Merda in Mare, in collaborazione con altre note associazioni ambientaliste (Maricla, Rifiuti Zero, WWF e AVI). Per la prima volta tutti potranno vedere riuniti assieme sotto i loro occhi tutti gli scarichi di Rimini e la loro storia, perché una cosa è sentirne parlare, un'altra è vedere il liquame che esce, e i bambini che giocano in mezzo a divieti di balneazione nascosti, o le terribili foto della marea nera dello scorso ferragosto che infiammò la città. E poi i video, le analisi e un libro con il catalogo fotografico a colori che sarà regalato a tutti i visitatori.
Non è un mistero che Basta Merda in Mare sia stata spesso in forte polemica con l'amministrazione cittadina. Questa volta, però, il tutto è avvenuto con anche il patrocinio del Comune e della Provincia di Rimini, che appoggiando l'iniziativa forse più dirompente nella storia di Basta Merda in Mare, riconoscono finalmente tutte le ragioni dell'emergenza sanitaria, ambientale ed economica da sempre denunciate dall'associazione. Che sia anche questo un Cigno nero, seppur positivo? Per il bene della città, mi auguro sinceramente di no.


I bambini giocano nelle acque di scarico





Questa notizia proviene dal sito Associazione Basta Merda in Mare
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