Corriere Romagna, 7 maggio 2009
La lettera dell'ing. Gorini fa un po' sorridere per l'ingenuità
del nostro concittadino, così come fanno sorridere quegli innamorati
che ridono mentre l'amata gli dà le martellate proprio in quel posto.
Ma se c'è l'amore, c'è l'amore, il resto non conta. Guardi, noi
siamo con lei. Il problema è che lei sembra amare ciecamente solo il
mare.
Noi, invece, oltre che il mare amiamo anche chi il mare lo usa, e cioè
i cittadini riminesi e i non riminiesi che ci danno da vivere: i turisti.
Vede ingegnere, i primi a dire che il mare è pulito siamo noi. Infatti,
al contrario di tutta la cricca dei nostri amministratori, abbiamo sempre respinto
ad alta voce la versione ufficiale di comodo, quella che voleva se c'era qualcosa
che non andava nel mare era colpa del Po, quel cattivone che sporca tutto.
No, lei ha perfettamente ragione, il mare Adriatico è pulito. E' la nostra
costa che quando piove di si riempie di liquami.
Caro ingegnere, lei ha avuto una vita lunga e felice, è innamorato del
suo mare e temo faccia fatica a vederne i difetti. E se questo è stato
il suo atteggiamento per tutta la vita, poi ci si adatta, e ci si aggrappa alle
illusioni delle bandire blu, che oramai neanche Pulcinella considera roba seria.
Lei mi cita un Folco, io le cito un Fulco, Pratesi fondatore del WWF Italiana,
che neanche due anni fa sul Corriere della Sera invitò tutti a smettere
di dar retta a queste classifiche.
So che lei è stato presidente dell'azienda di soggiorno. Ma vede, temo
che i vizi cittadini abbiano origini lontane. Proprio mentre lei era presidente
dell'Azienda di Soggiorno, nei primi anni sessanta, il direttore di uno degli
alberghi più in di allora, ancora oggi nostro simpatizzante, faceva pulire
l'Ausa a spese sue perché la puzza che faceva pareva interessare solo
a lui.
Che altro dirle, caro ingegnere? Si avvicina la stagione e se vuole, la prossima
volta che piove (e basta che piova poco) la portiamo a fare un giro con noi,
ma non all'Ausa, che quella oramai è una fogna permanente, ma in uno
a sua scelta degli altri 18 scarichi che ci sono sul nostro litorale, e faremo
assieme altre foto mentre i bambini giocano nel liquame. Ma si sa, occhio non
vede cuore non duole, e dopo che hai visto il fattaccio come si fa ad andare
avanti? Abbiamo fatto la mostra proprio per questo, e il grande successo che
ha avuto dimostra che moltissimi riminesi hanno avuto piacere di sapere cosa
troveranno la prossima volta che decideranno di mettere la testa sotto la sabbia
dopo una pioggia (e a volte anche a pieno sole).
Lei dice un'altra cosa giusta: dopo due giorni tutto è tornato bello
come prima. Ma tra la pioggia e quei due giorni che facciamo? Un nostro amico
avvocato ha suggerito di usare la Publiphono per avvisare tutti della non balneabilità
delle acque. Due anni fa siamo scesi in spiaggia facendo notare ai bagnanti
che in certi tratti di mare c'era il divieto temporaneo. La prossima volta certamente
si unirà a noi avvisando i bambini, che a due ore dalla pioggia, col
sole nuovamente splendente, saranno come sempre già in acqua,
dicendo loro: "piccoli oggi restate a giocare sulla sabbia, che in mare
c'è un po' di merda di troppo".
Maria Cristina Gattei
Presidente Associazione Basta Merda in Mare
Si all'impegno, ma basta parlare di merda in mare.
Corriere Romagna, 6 maggio 2009
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta indirizzata alla
presidente dell'associazione "Basta Merda in Mare" dopo la mostra
al Palazzo del Podestà di Rimini.
"Gentile Signora, nel 1962 ero presidente dell'Azienda
di Soggiorno di Rimini. Sentivo gli stranieri lamentarsi che il mare era sporco.
Allora, siccome ero anche consigliere comunale, in seduta segreta (per non propagandare
troppo il fenomeno) si è deciso di realizzare il primo impianto di depurazione
che in pochi mesi era già in grado di funzionare. Io stesso ero presente
all'inaugurazione dell'impianto, in Via Marecchiese, alla quale furono invitati
anche i giornalisti stranieri, che avevano propagandato il nostro mare sporco.
Fu un bel colpo propagandistico! Da allora molta strada è stata fatta.
Un nuovo impianto, più grande e più perfetto, è stato realizzato
a Santa Giustina. Ora il nostro mare è puklito, come attestato dalla
"bandiera blu"che, quasi ogni anno, ci viene assegnata, anche se voi
la contestate. Ora aggiunto anche dall'articolo apparso su "Il Messaggero"
a firma di Folco Quilici che ha per titolo "La disinformazione come arma
per uccidere il mare. Ma ora i fatti smentiscono gli sciacalli dell'Adriatico".
Ieri sono andato a vedere la vostra Mostra al Palazzo del Podestà. Sono
rimasto allibito! Voi propagandate quanto di peggio può accadere ai nostri
scarichi e al nostro mare. E' vero che l'estate scorsa, dopo un grande piovasco,
si sono aperte le saracinesche dell'Ausa. Ma il fenomeno è stato limitato
nel tempo e nello spazio. Infatti il mare ha un gran potere digestivo, per cui
dopo due giorni tutto era ritornato come prima. Allora presidente la prego di
astenersi dal propagandare tutte le brutture. Rimini è bella ed il mare
è pulito. Io d'estate dopo fatto il bagno non faccio quasi mai la doccia
perché l'acqua di mare fa bene, come ci hanno insegnato i nostri vecchi.
Allora non dico che la vostra associazione sia inutile. Ma vi prego non parlate
più di merda. Potreste chiamarvi "Per un mare più pulito".
Non pare anche a lei ed al suo consiglio che sarebbe meglio?".
Ing. Luciano Gorini
uno che ama la sua città