Replica all'ing. Gorini - 7 maggio2009
Data: Giovedì, 07 maggio @ 14:53:20 CEST

Corriere Romagna, 7 maggio 2009

La lettera dell'ing. Gorini fa un po' sorridere per l'ingenuità del nostro concittadino, così come fanno sorridere quegli innamorati che ridono mentre l'amata gli dà le martellate proprio in quel posto. Ma se c'è l'amore, c'è l'amore, il resto non conta. Guardi, noi siamo con lei. Il problema è che lei sembra amare ciecamente solo il mare.
Noi, invece, oltre che il mare amiamo anche chi il mare lo usa, e cioè i cittadini riminesi e i non riminiesi che ci danno da vivere: i turisti.
Vede ingegnere, i primi a dire che il mare è pulito siamo noi. Infatti, al contrario di tutta la cricca dei nostri amministratori, abbiamo sempre respinto ad alta voce la versione ufficiale di comodo, quella che voleva se c'era qualcosa che non andava nel mare era colpa del Po, quel cattivone che sporca tutto.
No, lei ha perfettamente ragione, il mare Adriatico è pulito. E' la nostra costa che quando piove di si riempie di liquami.
Caro ingegnere, lei ha avuto una vita lunga e felice, è innamorato del suo mare e temo faccia fatica a vederne i difetti. E se questo è stato il suo atteggiamento per tutta la vita, poi ci si adatta, e ci si aggrappa alle illusioni delle bandire blu, che oramai neanche Pulcinella considera roba seria. Lei mi cita un Folco, io le cito un Fulco, Pratesi fondatore del WWF Italiana, che neanche due anni fa sul Corriere della Sera invitò tutti a smettere di dar retta a queste classifiche.
So che lei è stato presidente dell'azienda di soggiorno. Ma vede, temo che i vizi cittadini abbiano origini lontane. Proprio mentre lei era presidente dell'Azienda di Soggiorno, nei primi anni sessanta, il direttore di uno degli alberghi più in di allora, ancora oggi nostro simpatizzante, faceva pulire l'Ausa a spese sue perché la puzza che faceva pareva interessare solo a lui.
Che altro dirle, caro ingegnere? Si avvicina la stagione e se vuole, la prossima volta che piove (e basta che piova poco) la portiamo a fare un giro con noi, ma non all'Ausa, che quella oramai è una fogna permanente, ma in uno a sua scelta degli altri 18 scarichi che ci sono sul nostro litorale, e faremo assieme altre foto mentre i bambini giocano nel liquame. Ma si sa, occhio non vede cuore non duole, e dopo che hai visto il fattaccio come si fa ad andare avanti? Abbiamo fatto la mostra proprio per questo, e il grande successo che ha avuto dimostra che moltissimi riminesi hanno avuto piacere di sapere cosa troveranno la prossima volta che decideranno di mettere la testa sotto la sabbia dopo una pioggia (e a volte anche a pieno sole).
Lei dice un'altra cosa giusta: dopo due giorni tutto è tornato bello come prima. Ma tra la pioggia e quei due giorni che facciamo? Un nostro amico avvocato ha suggerito di usare la Publiphono per avvisare tutti della non balneabilità delle acque. Due anni fa siamo scesi in spiaggia facendo notare ai bagnanti che in certi tratti di mare c'era il divieto temporaneo. La prossima volta certamente si unirà a noi avvisando i bambini, che a due ore dalla pioggia, col sole nuovamente splendente, saranno come sempre già in acqua, dicendo loro: "piccoli oggi restate a giocare sulla sabbia, che in mare c'è un po' di merda di troppo".

Maria Cristina Gattei
Presidente Associazione Basta Merda in Mare





Si all'impegno, ma basta parlare di merda in mare.
Corriere Romagna, 6 maggio 2009

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta indirizzata alla presidente dell'associazione "Basta Merda in Mare" dopo la mostra al Palazzo del Podestà di Rimini.

"Gentile Signora, nel 1962 ero presidente dell'Azienda di Soggiorno di Rimini. Sentivo gli stranieri lamentarsi che il mare era sporco. Allora, siccome ero anche consigliere comunale, in seduta segreta (per non propagandare troppo il fenomeno) si è deciso di realizzare il primo impianto di depurazione che in pochi mesi era già in grado di funzionare. Io stesso ero presente all'inaugurazione dell'impianto, in Via Marecchiese, alla quale furono invitati anche i giornalisti stranieri, che avevano propagandato il nostro mare sporco. Fu un bel colpo propagandistico! Da allora molta strada è stata fatta. Un nuovo impianto, più grande e più perfetto, è stato realizzato a Santa Giustina. Ora il nostro mare è puklito, come attestato dalla "bandiera blu"che, quasi ogni anno, ci viene assegnata, anche se voi la contestate. Ora aggiunto anche dall'articolo apparso su "Il Messaggero" a firma di Folco Quilici che ha per titolo "La disinformazione come arma per uccidere il mare. Ma ora i fatti smentiscono gli sciacalli dell'Adriatico". Ieri sono andato a vedere la vostra Mostra al Palazzo del Podestà. Sono rimasto allibito! Voi propagandate quanto di peggio può accadere ai nostri scarichi e al nostro mare. E' vero che l'estate scorsa, dopo un grande piovasco, si sono aperte le saracinesche dell'Ausa. Ma il fenomeno è stato limitato nel tempo e nello spazio. Infatti il mare ha un gran potere digestivo, per cui dopo due giorni tutto era ritornato come prima. Allora presidente la prego di astenersi dal propagandare tutte le brutture. Rimini è bella ed il mare è pulito. Io d'estate dopo fatto il bagno non faccio quasi mai la doccia perché l'acqua di mare fa bene, come ci hanno insegnato i nostri vecchi. Allora non dico che la vostra associazione sia inutile. Ma vi prego non parlate più di merda. Potreste chiamarvi "Per un mare più pulito". Non pare anche a lei ed al suo consiglio che sarebbe meglio?".

Ing. Luciano Gorini
uno che ama la sua città







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