10 agosto 2009 - La Voce di Romagna
di Giuliano Bonizzato
Da Marco Tullio Cicerone. Le nuove Catilinarie.
Ve l''avevo promesso. Ove non fosse pervenuta una risposta ufficiale da
parte del Comune alle interrogazioni mie e di Simone Mariotti circa le soluzioni
che, tra i vari contraddittori progetti, intenda adottare( e in quali tempi!)
per risolvere i danni provocati all'ambiente marino dal depuratore, sarei ricorso
alle "Invettive" di ciceroniana memoria.. Come chiameremo queste nuove
"Catilinarie"? "Ravaiolarie"? "Melucciarie"? Beh,
"Zanzinarie" suonerebbe meglio, ma mi sembra ingeneroso nei confronti
di un assessore che appare più vittima che colpevole. C'è da chiedersi
anche fino a che punto c'entri il Sindaco, impegnato su ben più impegnativi
fronti sanitari dove, davvero, è il più bravo di tutti. In quanto
a Melucci è in fondo, sia pur con delega, uno dei tanti consiglieri convinti
in buona fede che la colpa sia del Po… Secondo me la responsabilità
è di tutti, compresa l'opposizione. Perché in fondo, sul banco
degli imputati, (nonostante i consulenti da noi pagati abbiano già spiegato
loro e da oltre quindici anni, come stanno le cose) c'è, soltanto l'ignoranza
o, nella migliore delle ipotesi, la sottovalutazione del problema, da parte
di chi, in un modo o nell'altro, ci rappresenta. In ogni caso eccovi servito
Marco Tullio Cicerone. In salsa malatestiana.
Quo usque tandem abutere, Administratio, patientia nostra?
Fino a quando, Amministrazione, abuserai della nostra pazienza? Per quanto tempo
cotesta tua temeraria condotta (effrenata audacia) ci vedrà
sudditi e non cittadini? Né di Gioenzo le uniche, ormai antiche interrogazioni,
né la Voce che disvelò la tua ignavia su anossie e eutrofizzazioni
da depuratore, né il Comitato alla fecal materia avverso, né il
montante furore degli amanti del Mare, né l'opposizione unanime dei buoni
cittadini (concursus bonorum omnium) ti hanno sgomentato. Arrogantemente
tu taci. Eppure il tuo continuo procrastinar la soluzione del problema è
ormai scoperto , non te ne accorgi? Patere tua consilia non sentis?
Ciò che non facesti e potevi fare , quali decisioni prendesti che non
avresti dovuto prendere, i contraddittori progetti sulla balneabilità
che hai divisato senza realizzarne alcuno, credi tu ci sia uno solo di noi che
non ne sia informato?
O tempora o mores! Oh tempi, oh, costumi! Di tutto questo l'opposizione
è a conoscenza, il Popolo è informato, eppure questa Giunta vive!
Hic tamen vivit!
Ebbene, lo dico apertamente… Nos, nos cives, dico aperte, desumus!
Siamo noi, noi, cittadini che non siamo all'altezza dei nostri diritti e dei
nostri doveri! Fuit quondam in hac Urbe virtus…Vi fu un tempo
tanto civismo in questa Città, che i migliori punivano le Amministrazioni
coi castighi più duri…O Di immortales! Ubinam gentium sumus?
Quam populum habemus? In qua urbe vivimus? Oh, Dei immortali! In qual parte
del mondo ci troviamo? Quale popolo abbiamo? In quale città viviamo?"
Basta così. Parto per le ferie, naturalmente tra gli amici dell'Alta
Valmarecchia, ora finalmente romagnoli non solo di fatto ma anche di diritto.
Mi aspetta un cavallo talmente vecchio, da farmi sentire molto più giovane.
E un aureo libretto, edito da Einaudi tascabile, intitolato "La Nobile
Arte dell'Insulto" di Lianq Shiqiu, le cui regole mi consentirebbero di
passare, senza subire conseguenze penali (anche in virtù delle esimenti
della provocazione e della ritorsione) dal "tono di aspro, improvviso e
vivace rimprovero" tipico dell'invettiva, all'ingiuria vera e propria,
sia pur nelle nobili forme descritte dal grande autore cinese da me citato.
Ma sono certo che, finalmente, risponderanno. E che anche voi vi farete sentire,
magari con qualche e.mail spedita a francofregni@lavocediromagna.com.
Ci risentiamo a settembre.