Due articoli di Giuliano Bonizzato - 14/28 set 2009
Data: Venerdì, 02 ottobre @ 15:37:02 CEST

MA I RIMINESI AMANO ANCORA IL LORO MARE?
La Voce di Romagna, 14 settembre 2009

Caro Simone Mariotti,
Rispondo volentieri alla missiva che mi hai indirizzato Mercoledì 12 Agosto, sulla Voce. E' vero. Alle nostre lettere aperte sul perché sia stato accantonato un progetto per il Parco Marecchia (già pronto, che costa poco e che, oltre a tutto il resto, avrebbe risolto i problemi del mare sottocosta) i nostri politici non si sono degnati ancora di rispondere. L'estate è passata, i turisti pure, ma le nostre "Zanzinarie" son tiri a rete che, come avrebbe detto il vecchio Carosio, "non hanno sortito effetto alcuno". Insomma va a finire davvero che ci ridurremo a scriverci tra di noi se non altro per inveire Ciceronianamente: "O di immortale! In qua urbe vivimus? Quam populum habemus?"
Eh, già. C'è proprio da domandarsi non soltanto in che Città viviamo ma anche quale Popolo abbiamo. Ebbene, caro Simone, prendine anche Tu, come me, tristemente atto. Il nostro Popolo Riminese, del suo mare, se ne sbatte altamente. Non glie ne può fregare di meno! Hai forse letto, sulla Voce, uno straccio di lettera che esprimesse lo sconcerto di qualche nostro concittadino nei confronti dell'Amministrazione comunale per come sta gestendo la faccenda del depuratore? Al massimo c'è qualcuno di noi che s'arrabbia quando viene versata la cacca in mare. Silenzio di tomba, invece, da parte dei Riminesi, per quanto riguarda la trasparenza, il colore, la morte di ogni forma di vita sul fondo, l'onnipresenza della microalga, il tutto ovviamente nei primi cento metri dalla spiaggia, la zona dove la maggior parte dei turisti (e tutti i bambini) si ammucchiano per sguazzare …
Tristemente, ormai.
E fino a quando?
Dimenticavo. Un risultato l'abbiamo ottenuto. Come ha riferito la Voce di martedì 11 agosto, il solito Gioenzo Renzi ha presentato una interrogazione in merito ricordando, a sua volta, a) che il progetto dei professori Mario Rossi e Luigi Bragadin dell'Università di Bologna risale al 1994, b) che le stesse cose lui, Gioenzo, le aveva chieste nel 1999 con mozione regolarmente approvata dal Consiglio Comunale c) che nel dicembre del 2006 la Società Alpina Acque aveva regolarmente depositato lo studio idraulico del Parco e del Porto Canale.
Ogni commento appare a questo punto superfluo.
A parte il fatto che, per ora, non hanno risposto nemmeno a Lui.
-"I tempi sono lunghi…" -mi ha detto, rassegnato.
E poi quali saranno le risposte?
-"Il problema allo studio "? "Ci stiamo lavorando" "Siamo in attesa di ottenere un finanziamento"?
Diciamocela, una volta per tutte, questa amara verità. La maggior parte dei nostri concittadini, ivi compresi quelli che siedono in Consiglio, il mare non lo ama nè lo conosce… La Rimini balneare e salutista è stata, per lo più, creata da gente che veniva da fuori a partire da Paolo Mantegazza e Antonio Murri…E quindi non c'è da stupirsi se anche gli eletti di Palazzo Garampi non considerino una priorità (che bella parola: priorità!) il recupero di quel mare azzurro e trasparente delle prime ore del mattino che piaceva tanto a quel galantuomo del Commendator Arpesella…
Ma erano i tempi in cui i bambini pescavano, a riva, le acquadelle e i cavallucci marini e i più grandi andavano sott'acqua con la maschera a caccia di cannolicchi. I tempi dei trampolini e degli zatteroni brulicanti di ragazzi e ragazze ed echeggianti delle loro risate, delle altalene sulla spiaggia, dell'amore sui mosconi…
I tempi in cui il mare, oltre a essere bello era anche divertente.
Giuliano Bonizzato

 

L'INTERPELLANZA REPUBBLICANA E IL MURO DI GOMMA
La Voce di Romagna, 28 settembre 2009

Mare Nostrum.
Perché non rispondono? -si domandava Simone Mariotti in un suo recente articolo.
E perché-ribadivo io- l'opposizione non" interroga"?
Ebbene finalmente, dopo ben sei nostri articoli di denuncia l'opposizione ha cominciato ad interrogare. E, in un certo senso, anche ad interrogarsi. Dopo l'intervento di Gioenzo Renzi di cui ho parlato la scorsa settimana, ora si è mosso, con grande potenza di fuoco, facendo integralmente proprie le mie domande, anche il gruppo "Partito Repubblicano Italiano"in persona del suo presidente Arch. Giulio Gherardo Starnini. Questo il testo della relativa interpellanza. Oggetto: "Qualità acque di balneazione"

Sig. Sindaco, prendo a riferimento per questa interrogazione il ripetuto intervento pubblico svolto dall'avvocato Giuliano Bonizzato nelle consuete cronache malatestiane che alimenta su un quotidiano locale. Nelle sue Cronache poneva all'amministrazione (ma anche all'opposizione, che ci è sempre apparsa piuttosto fiacca in tema di eutrofizzazione e anossia da depuratore) le domande che qui, sinteticamente, ripropongo:
Perché, dopo quindici anni dall'approvazione del progetto di riqualificazione delle acque marine attraverso la deviazione dei reflui del depuratore nel Parco Marecchia e la loro miscelazione nel porto canale lo stesso progetto non viene ancora considerato prioritario?
Che significato abbiano, alla luce di tale progetto, poco costoso e facilmente realizzabile:
a) la richiesta di fondi regionali per la fertirrigazione attraverso i reflui, costosissima e attualmente irrealizzabile per contrasto con la normativa, nonché incomprensibile dal momento che l'acqua buona è già arrivata a Bellaria, trasportata dal Canale Emiliano Romagnolo;
b) la costruzione di faraoniche piscine sulla spiaggia del tutto inutili una volta risanato il mare grazie alla soluzione di cui sopra;
c) l'altro progetto di scaricare i reflui al largo della costa con relativa, costosa manutenzione dei numerosi "diffusori" indispensabili per eliminare la "stratificazione", ammesso e non concesso che l'idea possa funzionare sui nostri bassi fondali.

Orbene. Per ora, tali semplici e logiche domande, non hanno avuto risposta. Non possono infatti essere considerate risposte "Non conosco il problema" "Sarà mia premura verificare" "Lei ha ragione ma mancano i soldi". " I soldi ci sono, ma manca la volontà politica". "Ci stiamo lavorando" " Tanto la colpa di tutto è del Po…" Affermazione, quest'ultima, non solo umoristica ma allarmante nella sua disinformata perentorietà.
Mi sono reso conto, comunque, che, la maggior parte dei "politici" non solo ignora che la proliferazione dell'alga sottocosta è dovuta esclusivamente ai nutrienti del "nostro" Po personale (il depuratore!), ma non si è mai curata di accertare la tristissima situazione marina determinatasi in seguito ad essa: la morte, sottocosta, per mancanza di ossigeno di qualsiasi forma di fauna marina.
Né la maggior parte dei suddetti politici è rimasta turbata dal fatto che il mare sottocosta, anche quando non è afflitto da periodiche strane colorazioni, abbia comunque perso quella trasparenza che lo rendeva particolarmente gradevole ai nuotatori, soprattutto nelle prime ore del mattino, prima del naturale leggero intorbidimento delle acque dovuto esclusivamente alla movimentazione del fondo sabbioso.
Poi, saltuariamente, a completare il quadro, c'è anche la merda, dovuta, come ha detto recentemente il Sindaco, a quarant'anni di inerzia della precedente Amministrazione per la colpevole mancata realizzazione delle doppie condutture.
Ma non confondiamo i due problemi. Ché tanto ci pensano loro, a confondersi, dopo i temporali.
Qui si chiede semplicemente a "questa" Amministrazione cosa intende fare per eliminare "l'alga da depuratore". Quale progetto, dei tanti in cantiere, voglia adottare. E, soprattutto "quando".
Si chiede risposta scritta e la trasformazione in mozione da discutere in commissione II^ a garanzia e controllo sugli atti amministrativi.

Staremo a vedere. E controlleremo se le risposte (quando verranno) verteranno esaurientemente su tutte le questioni sollevate, o non si limiteranno, invece, alle formule di stile paventate dallo stesso interpellante.
Resta il fatto che dopo ben tre mesi di martellanti interrogazioni pubbliche da parte di un quotidiano (La Voce di Romagna) non è a tutt'oggi pervenuta una risposta altrettanto pubblica da parte della (Pubblica!) Amministrazione.
Mariotti ha parlato di "muro di gomma" dei politici: "Quelli che contano, quelli che decidono come spendere i nostri soldini, non hanno risposto alla città. Eppure li paghiamo per amministrarci, sono nostri dipendenti…".
Hai ragione, Simone. Dai dipendenti dovremmo attenderci almeno un po' di rispetto.
Giuliano Bonizzato

 










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