Il Sindaco, le fogne e i brividi dei riminesi (Mariotti) - ott09
Data: Giovedì, 29 ottobre @ 14:45:24 CET

28 ottobre 2009, La Voce di Romagna

di Simone Mariotti

Vi ricordate Natolia? Era un simpatico personaggio interpretato da Marina Massironi, allora agli esordi assieme ad Aldo, Giovanni e Giacomo, anche loro televisivamente "in erba". Il quartetto interpretava i mitici "bulgari" a Mai dire gol. I bulgari erano una specie di artisti circensi che si prodigavano in numeri banali e scontati, quasi mai portati a termine con convinzione, ma che sembrava dovessero suscitare chissà quali emozioni. Poi tutto finiva in nulla di speciale. Natolia, da Bratislava, era la narratrice della situazione che con voce monocorde, quasi da ipnotizzata (probabilmente esausta dalla pochezza di quel che vedeva), elencava i "numeri" e, alla fine di ogni "esibizione", per sottolinearne il "livello" e il "pathos", chiudeva con un fantastico, e subdolamente ironico: "Brrr... Rabbrividiamo!"
Ho subito pensato a lei quando, la scorsa settimana, ho letto lo "sfogo" del nostro primo cittadino sulla questione delle fogne. Ci ha proprio messi tutti in riga signor Sindaco! Brrr... Rabbrividiamo!
Non voglio commentare qui punto per punto una problematica che spero continuerà a essere dibattuta con sempre maggior passione e interesse, come merita (e mi auguro che lo sia anche in un Consiglio Comunale finalmente aperto alla cittadinanza), ma andare subito allo zenit del ragionamento "ravaioliano", che è anche il più intrigantemente berlusconiano, tanto simile è la vanità, e forse l'intima solitudine: "prima di me nessuno ha fatto nulla!", naturale seguito dell'auto-celebrazione di qualche tempo fa.
Vede Sindaco, nessuno nega che la sua amministrazione abbia fatto degli interventi, anche importanti. Potremmo magari farle rilevare i continui ritardi, la vetustà delle tecnologie impiegate, il continuo negare il problema. Solo per dirne una, il 12 agosto 2001 il vicesindaco Melucci dichiarava a questo giornale che quell'anno sarebbe stato l'ultimo all'insegna della merda in mare: "L'anno prossimo il problema sarà praticamente risolto". La sua della scorsa settimana è stata quindi solo l'ultima di una serie di dichiarazioni stampa del genere così lunga, che se vuole gliene fornisco solo una piccola parte, sufficiente però a tappezzare il suo ufficio. Poi, il 15 agosto 2008 c'è stato uno di più immondi versamenti a mare della storia di Rimini, e dire che dal 2002 il problema era risolo!
Brrr..... Rabbrividiamo!
Ma torno al punto. Dei lavori sono stati fatti e nessuno lo nega, e lei ha ragione a sostenere che nessuno prima di lei aveva fatto nulla, o quasi. C'è solo un problema, non secondario, ed è che proprio negli anni della sua amministrazione, e quasi proprio dal 2001… il problema è peggiorato!
La situazione drammatica di Viserba, i tormenti del 2005, l'agosto 2008, la notte rosa del 2009 sono solo gli eventi "clou" di una situazione diventata sempre più critica, nonostante i lavori. Questo nella sua filippica ha dimenticato di dirlo.
I casi allora sono due: o i lavori fatti non sono stati un gran che, ma le concedo il punto (anche se basta andare a parlare con Lele, bagnino di piazza Kennedy, per scoprire che pur con la grande, "miracolosa" vasca di prima pioggia non è cambiato molto, e forse c'è stato addirittura un peggioramento in quella zona), o qualcosa al di "sopra" non è stato fatto come si doveva. Lei, infatti, ha ragione due volte: non solo nessuno ha investito sulle fogne, ma prima di voi nessuno aveva cementificato così la città.
Uno dei fondatori dell'associazione Basta Merda in Mare, Sergio Giordano, suole spesso evocare un paragone medico, che lei dovrebbe comprendere meglio di altri: le fogne sono l'apparato digerente di una città. Ora, una persona può avere anche uno stomaco di ferro e un intestino strepitoso, ma se ha deciso di fare la "Grande abbuffata" (qui i doppi sensi si sprecano) prima o poi anche lui scoppia. Se poi, invece, quell'intestino, come quello riminese, già di per sé non è troppo in salute...
Insomma, i lavori vanno bene, ma, parlando molto casareccio, se sopra siamo in 10 e i "tubi" sottoterra sono per 8 e voi lì potenziate a 10, ma allo stesso tempo sopra costruite e cementificate talmente tanto che ora ci vorrebbe il tubo da 14, allora torniamo da capo, e anzi arretriamo.
E' un discorso vasto questo, Sindaco, che potrebbe abbracciare molte mancanze della sua gestione cittadina. Non vado avanti, ma temo che, oramai soddisfatti i tanti interessi in gioco (anche se legali quasi tutti politicamente e amministrativamente assai discutibili), lei sarà ricordato come uno dei peggiori sindaci nella storia di Rimini, quello che ha sformato la città ingessandola in modo irrecuperabile, senza nessuna logica strategica (con buona pace del Piano) e che non ha avuto mai il coraggio, né forza politica probabilmente, di opporsi a progetti deleteri, anche se ereditati da passato.
Caro Sindaco, in questi giorni la sua salute ha traballato un po' (e me ne rammarico come tutti) forse anche per lo stress o il bisogno represso di "sbottare" ancora su tante altre cose. Lei è a fine mandato e le assicuro che appena fuori dal palazzo diventerà il bersaglio preferito di chiunque verrà dopo, specialmente dei suoi amici di oggi (ma ne ha ancora di veri?). Lo scarica barile è lo sport preferito dai politici, da quelli amministrativi in particolare, e su questo lei non ha nulla da imparare. Tuttavia, credo che abbia ancora la possibilità di rimediare, di giocare d'anticipo, perlomeno di ammettere gli errori (cosa sempre encomiabile e riscattante, e se non ci si chiama Berlusconi, si ha sempre la capacità psichica di farlo), di darsi da fare per stoppare, per esempio, quel "ponte di Messina" riminese che è la TRC nella sua attuale impostazione, di confessarsi finalmente smarrito e sgomento davanti al caos creato dalle varianti infinite, una piaga che lei forse ha subito, e, per tornare alle fogne, di valutare seriamente la gravità della situazione e le oggettive difficoltà che presenta (che tutti, Basta Merda in Mare in primis, hanno presente) senza però tirare fuori il piano delle fognature, a proposito del quale un altissimo tecnico comunale, alla fine della presentazione del PGF al Piano Strategico, a "telecamere spente", ha detto impunemente: "tanto non si farà neanche questo perché non ci sono i soldi". Questo glielo ricordo casomai avesse ancora dubbi, francamente sconvolgenti, se destinare 30 milioni di euro al "do di petto" o alle fogne (poi però mi spiegherà perché proprio il Teatro deve fungere da altare sacrificale). Lo faccia signor Sindaco, combatta per essere ricordato per qualcosa di buono, altrimenti continueremo ad ascoltarla annoiati e finiremo ancora per reagire con un naturale: Brrr... Rabbrividiamo!







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