28 ottobre 2009, La Voce di Romagna
di Simone Mariotti
Vi ricordate Natolia? Era un simpatico personaggio interpretato
da Marina Massironi, allora agli esordi assieme ad Aldo, Giovanni e Giacomo,
anche loro televisivamente "in erba". Il quartetto interpretava i
mitici "bulgari" a Mai dire gol. I bulgari erano una specie
di artisti circensi che si prodigavano in numeri banali e scontati, quasi mai
portati a termine con convinzione, ma che sembrava dovessero suscitare chissà
quali emozioni. Poi tutto finiva in nulla di speciale. Natolia, da Bratislava,
era la narratrice della situazione che con voce monocorde, quasi da ipnotizzata
(probabilmente esausta dalla pochezza di quel che vedeva), elencava i "numeri"
e, alla fine di ogni "esibizione", per sottolinearne il "livello"
e il "pathos", chiudeva con un fantastico, e subdolamente ironico:
"Brrr... Rabbrividiamo!"
Ho subito pensato a lei quando, la scorsa settimana, ho letto lo "sfogo"
del nostro primo cittadino sulla questione delle fogne. Ci ha proprio messi
tutti in riga signor Sindaco! Brrr... Rabbrividiamo!
Non voglio commentare qui punto per punto una problematica che spero continuerà
a essere dibattuta con sempre maggior passione e interesse, come merita (e mi
auguro che lo sia anche in un Consiglio Comunale finalmente aperto alla cittadinanza),
ma andare subito allo zenit del ragionamento "ravaioliano", che è
anche il più intrigantemente berlusconiano, tanto simile è la
vanità, e forse l'intima solitudine: "prima di me nessuno ha fatto
nulla!", naturale seguito dell'auto-celebrazione di qualche tempo fa.
Vede Sindaco, nessuno nega che la sua amministrazione abbia fatto degli interventi,
anche importanti. Potremmo magari farle rilevare i continui ritardi, la vetustà
delle tecnologie impiegate, il continuo negare il problema. Solo per dirne una,
il 12 agosto 2001 il vicesindaco Melucci dichiarava a questo giornale che quell'anno
sarebbe stato l'ultimo all'insegna della merda in mare: "L'anno prossimo
il problema sarà praticamente risolto". La sua della scorsa settimana
è stata quindi solo l'ultima di una serie di dichiarazioni stampa del
genere così lunga, che se vuole gliene fornisco solo una piccola parte,
sufficiente però a tappezzare il suo ufficio. Poi, il 15 agosto 2008
c'è stato uno di più immondi versamenti a mare della storia di
Rimini, e dire che dal 2002 il problema era risolo!
Brrr..... Rabbrividiamo!
Ma torno al punto. Dei lavori sono stati fatti e nessuno lo nega, e lei ha ragione
a sostenere che nessuno prima di lei aveva fatto nulla, o quasi. C'è
solo un problema, non secondario, ed è che proprio negli anni della sua
amministrazione, e quasi proprio dal 2001… il problema è peggiorato!
La situazione drammatica di Viserba, i tormenti del 2005, l'agosto 2008, la
notte rosa del 2009 sono solo gli eventi "clou" di una situazione
diventata sempre più critica, nonostante i lavori. Questo nella sua filippica
ha dimenticato di dirlo.
I casi allora sono due: o i lavori fatti non sono stati un gran che, ma le concedo
il punto (anche se basta andare a parlare con Lele, bagnino di piazza Kennedy,
per scoprire che pur con la grande, "miracolosa" vasca di prima pioggia
non è cambiato molto, e forse c'è stato addirittura un peggioramento
in quella zona), o qualcosa al di "sopra" non è stato fatto
come si doveva. Lei, infatti, ha ragione due volte: non solo nessuno ha investito
sulle fogne, ma prima di voi nessuno aveva cementificato così la città.
Uno dei fondatori dell'associazione Basta Merda in Mare, Sergio Giordano, suole
spesso evocare un paragone medico, che lei dovrebbe comprendere meglio di altri:
le fogne sono l'apparato digerente di una città. Ora, una persona può
avere anche uno stomaco di ferro e un intestino strepitoso, ma se ha deciso
di fare la "Grande abbuffata" (qui i doppi sensi si sprecano) prima
o poi anche lui scoppia. Se poi, invece, quell'intestino, come quello riminese,
già di per sé non è troppo in salute...
Insomma, i lavori vanno bene, ma, parlando molto casareccio, se sopra siamo
in 10 e i "tubi" sottoterra sono per 8 e voi lì potenziate
a 10, ma allo stesso tempo sopra costruite e cementificate talmente tanto che
ora ci vorrebbe il tubo da 14, allora torniamo da capo, e anzi arretriamo.
E' un discorso vasto questo, Sindaco, che potrebbe abbracciare molte mancanze
della sua gestione cittadina. Non vado avanti, ma temo che, oramai soddisfatti
i tanti interessi in gioco (anche se legali quasi tutti politicamente e amministrativamente
assai discutibili), lei sarà ricordato come uno dei peggiori sindaci
nella storia di Rimini, quello che ha sformato la città ingessandola
in modo irrecuperabile, senza nessuna logica strategica (con buona pace del
Piano) e che non ha avuto mai il coraggio, né forza politica probabilmente,
di opporsi a progetti deleteri, anche se ereditati da passato.
Caro Sindaco, in questi giorni la sua salute ha traballato un po' (e me ne rammarico
come tutti) forse anche per lo stress o il bisogno represso di "sbottare"
ancora su tante altre cose. Lei è a fine mandato e le assicuro che appena
fuori dal palazzo diventerà il bersaglio preferito di chiunque verrà
dopo, specialmente dei suoi amici di oggi (ma ne ha ancora di veri?). Lo scarica
barile è lo sport preferito dai politici, da quelli amministrativi in
particolare, e su questo lei non ha nulla da imparare. Tuttavia, credo che abbia
ancora la possibilità di rimediare, di giocare d'anticipo, perlomeno
di ammettere gli errori (cosa sempre encomiabile e riscattante, e se non ci
si chiama Berlusconi, si ha sempre la capacità psichica di farlo), di
darsi da fare per stoppare, per esempio, quel "ponte di Messina" riminese
che è la TRC nella sua attuale impostazione, di confessarsi finalmente
smarrito e sgomento davanti al caos creato dalle varianti infinite, una piaga
che lei forse ha subito, e, per tornare alle fogne, di valutare seriamente la
gravità della situazione e le oggettive difficoltà che presenta
(che tutti, Basta Merda in Mare in primis, hanno presente) senza però
tirare fuori il piano delle fognature, a proposito del quale un altissimo tecnico
comunale, alla fine della presentazione del PGF al Piano Strategico, a "telecamere
spente", ha detto impunemente: "tanto non si farà neanche questo
perché non ci sono i soldi". Questo glielo ricordo casomai avesse
ancora dubbi, francamente sconvolgenti, se destinare 30 milioni di euro al "do
di petto" o alle fogne (poi però mi spiegherà perché
proprio il Teatro deve fungere da altare sacrificale). Lo faccia signor Sindaco,
combatta per essere ricordato per qualcosa di buono, altrimenti continueremo
ad ascoltarla annoiati e finiremo ancora per reagire con un naturale: Brrr...
Rabbrividiamo!