Comunicato pubblicato il 3 novembre 2009 sul Corriere
Romagna
Replica dell'Associazione all'intervista rilasciata allo stesso quotidiano dall'ing. Massimo Totti sabato 31 ottobre 2009
Buongiorno ing. Totti, ha fatto una buona dormita? Ha preso
un caffè? Gliene consigliamo uno molto lungo perché il sonno è
stato molto pesante e prolungato. Però ora pare che anche lei si sia
svegliato. Ce ne rallegriamo, e ci permettiamo di fare anche noi qualche osservazione.
Tutti colpevoli tranne i politici
Evidentemente
avevamo visto giusto nell’intraprendere la nostra battaglia contro gli
scarichi denunciando una situazione allarmante per il mare di Rimini, qualunque
sia l‘origine e la tipologia degli scarichi: biologici o chimici, sempre
di schifezze si tratta.
Leggere nell’intervista dell'ing. Totti che “così si nasconde
la testa sotto la sabbia” ci riempie di piacere dal momento che dopo tutti
questi anni di “sviluppo balneare” finalmente, per merito della
nostra associazione, e del suo nome che è e deve rimanere un colpo nello
stomaco, siamo arrivati ad avere dichiarazioni di politici, direttori di enti,
responsabili tecnici comunali che chiamano in causa tutti i massimi correi di
questo disastro ambientale che mette a repentaglio la salute pubblica, specialmente
di bambini, anziani e immuno-depressi.
L’ing. Totti, chiamando in causa Regione, Hera, Ato, Provincia, Consorzio
di Bonifica, privati cittadini, dimentica, oltre ai politici, l’Ausl,
l’Arpa e anche la Procura della Repubblica che dopo la sentenza Chicchi-Giordano
del Giudice Talia (ora presidente del Tribunale di Rimini) rimandava gli atti
per ulteriori indagini alla Procura di Battaglino, rimanendo sino ad oggi sotto
quella famosa sabbia.
A proposito, sono passati 16 anni da quell’esposto alla Procura, SEDICI.
Lo prenda quel caffé ingegnere, lo prenda!
Il dilemma: meglio reti miste o separate?
Qui l’ing. si supera in contraddizioni. Leggiamo infatti che
l’ingegneria sanitaria vede come pericolo maggiore i metalli pesanti presenti
nelle acque di lavaggio dei primi 10 minuti di pioggia. Questo significa voler
da una parte minimizzare il problema degli scarichi e dall’altra ignorare
il fatto che quei pericoli sui metalli (che ci sono eccome!) sono danni che
in realtà ogni minuto della nostra vita di riminesi subiamo semplicemente
camminando nel traffico caotico della nostra città.
Non solo. A noi non interessa tanto ciò che non si versa nei primi 10
minuti dal momento che siamo scettici anche su questo punto. Infatti SOLO nei
mesi estivi, è qui c’è la contraddizione, esiste il tentativo
da parte del gestore fognario di evitare il più possibile l’apertura
delle fogne. Alla fine della stagione balneare, e a ogni precipitazione autunnale
e invernale, le vasche di prima pioggia non entrano nemmeno in funzione.
Quindi ci faccia capire: la merda conta poco perché il pericolo sono
i metalli, che però per 6/8 mesi l’anno (tra l’altro i più
piovosi) li gettiamo impunemente a mare (assieme al resto). Fantastico!
Revisionare il Piano delle fognature
Meno male
che Totti ammette la possibilità di revisionare il PGF se “dovessero
sopraggiungere ragioni tecniche o politiche”. Tecniche? Ma non è
già il piano perfetto? Forse non voleva ammettere che le ragioni del
disastro più che tecniche sono sempre state politiche. Per esempio l’ing.
Totti candidamente dice che in varie zone di “Rimini sud le fosse sono
state “aggredite” da costruzioni e parcheggi e la cementificazione
circostante (le fosse) ha reso impensabile un intervento di separazione”.
E chi ha cementificato la città, scusi, ne ha mica parlato con il Sindaco,
magari sorseggiando quel caffé assieme a lui?
E San Marino come si rapporta con il territorio di Rimini? E il recupero dei
reflui? E Viserba? E l’invaso del Ponte? Troppo ci sarebbe da dire ancora,
e non mancheremo nemmeno di discutere sulle vasche Imhoff che “depurano
in casa” e che ora la Provincia scopre come l’uovo di Colombo, proponendo
contributi e incentivi, quando anche prima del 2000 erano obbligatorie e condizione
indispensabile per ottenere l’autorizzazione da parte del Comune di Rimini.Per
queste vasche chi decise di metterle “a riposo”?
Quel che ci preme sottolineare adesso è che con la dichiarazione rassegnata
di Totti sulle zone specialmente del centro storico collegate allo sbocco di
Marina Centro, che continueranno ad avere i soliti problemi per almeno 20 anni,
sembra che gli amministratori abbiano finalmente tolto la testa da sotto la
sabbia, ma abbiano anche alzato bandiera bianca sul problema. Infatti noi sapevamo
già bene che ci vogliono 20 anni e più... è che lo diciamo
da 30! E’ la politica che non né ha mai voluto parlare sino a ieri,
e adesso ci “spiegano” che ci vuole troppo tempo?
La scusa è la stessa già usata al tempo del piano fognario del
72.
ASSOCIAZIONE BASTA MERDA IN MARE