22 gennaio 2010 (consegna all'assessore solo la parte dispositiva
in punti)
8 febbraio (consegna ai capigruppo - intero documento)
11 febbraio (consegna ai consiglieri - intero documento)
Ai Consiglieri Comunali di Rimini
Gent.mi Consiglieri,
come sapete il 18 febbraio 2010, su richiesta della nostra
associazione, si terra un'importante seduta del Consiglio Comunale, convocato
in sessione straordinaria sul tema specifico del risanamento del sistema fognario
Riminese
Vi ringraziiamo innanzitutto per l'opportunità che avete
deciso di dare alla città, riconoscendo alla stessa un'importante momento
di confronto che siamo sicuri sarà aperto, sincero, pragmatico e propositivo
per affrontare tutti assieme senza divisioni o steccati, la più grande,
lunga e complessa sfida che la nostra città si troverà a dover
affrontare nei prossimi decenni, soprattutto per il mantenimento della sua industria
turistica: il risanamento fognario.
Una sfida che sarà vinta da noi e da voi assieme al
contributo di tutte le amministrazioni che verranno. E se riuscirete a votare
un documento di indirizzo pensato e costruito con pragmatismo e senso di civica
responsabilità, come quello che proponiamo, a voi resterà il merito
di aver iniziato un processo lungo, ma storicamente fondamentale.
Un piano generale delle fognature c'è e lo riconosciamo
1. Sono state impiegate risorse importanti, ci sono ampie parti
del piano che vanno molto bene sono semplicemente da adattare a una realtà
che è in evoluzione, anche e soprattutto dal punto di vista normativo.
2. Altre parti necessitano solo alcuni accorgimenti per renderlo rendere il
piano stesso robusto e applicabile con efficacia anche alle condizioni future
che si presenteranno in ragione del normale sviluppo sia della città
che dell'ambiente circostante e che oggi possono solo essere stimate.
3. Sono l'impostazione generale e l'obiettivo finale che richiedono
un deciso cambio di marcia.
Basta Merda in Mare, continuando la sua tradizione di obiettività
e rigore e di non integralismo nell'osservazione dello stato delle cose, non
ha chiesto questo consiglio comunale tematico per distruggere in toto o rigettare
gran parte dell'importante lavoro fatto, che per noi, come crediamo
anche per voi, vorrebbe dire seguire una logica del rifare sempre tutto da capo
per non iniziare mai. Né siamo giunti qui per fare propaganda politica.
Dove siamo arrivati e da dove ripartire
Il piano del 1972 prevedeva una progressiva separazione delle
reti bianca e nera, mentre dopo quasi 40 anni la rete attuale è sostanzialmente
una mista, e si paventa il mantenimento di una tale situazione anche per il
futuro.
La separazione delle reti in bianca e nera è stata ritenuta necessaria
anche dai progettisti dell'attuale piano delle fognature del 2006 e lo stesso
comune ha ritenuto che "l'obiettivo finale rimane comunque l'adozione
di un sistema separato per il drenaggio delle acque reflue sull'intero territorio
comunale di Rimini (SOLUZIONE 1)."
Fatte queste affermazioni di principio, il piano però prevede di mantenere
la rete mista per la parte di Rimini a sud del porto canale, liquidando la separazione
con queste parole: "La scelta di proporre il mantenimento dell'attuale
tipologia di rete su tutto il territorio comunale, ad eccezione di Rimini Nord
(SOLUZIONE 2) discende da considerazioni di natura meramente tecnica ed economica.
Infatti, stante gli elevati costi per la realizzazione di tali nuove opere,
unitamente a una non secondaria difficoltà nell'esecuzione dello sdoppiamento
della rete, si ritiene che la completa separazione della rete non può
essere attuata nell'ambito e nell'orizzonte temporale ventennale del presente
Piano del Sistema Fognario".
Non si può accettare questa motivazione
in primis perché non si sono viste le motivazioni tecnico economiche
(a parte una generica difficoltà per il centro storico, che peraltro
è una zona limitata della città) e soprattutto
perché l'orizzonte ventennale è un orizzonte amministrativo,
che serve per redigere i progetti, i finanziamenti, gli atti necessari.
E' infatti la visione generale di un piano fognario che deve necessariamente
diversa
Questo è il punto chiave di tutta la nostra
analisi
L'orizzonte temporale delle fognature è strutturalmente lunghissimo.
Ogni condotta interrata manifesterà i suoi effetti, nel bene e nel male
per molti decenni, per non dire secoli (basta pensare alle fognature romane
di altre realtà). Tutto quanto non sarà realizzato e pensato ora
dovrà essere realizzato in futuro con difficoltà molto maggiori.
Per questo la prima e più importante modifica che chiediamo
e quella relativa all'obiettivo stesso del piano, che nell'intenzione dei redattori
del piano stesso era stata ventilata come ottimale, ma non perseguibile a causa
del vincolo temporale posto al piano, che deve decadere. (punto
1 della nostra proposta di delibera e punti 2.1, 2.1 )
Le altre modifiche che chiediamo sono una diretta conseguenza
di questo cambio strategico, che ripetiamo, non consiste di rigettare il piano
approvato, ma di cambiare l'ordine di alcuni dei lavori da esso previsti, dando
priorità a quelle parti che meglio si sposano con l'orizzonte futuro
dei una rete separata ed iniziandone subito altri, di modesta entità
e realizzabili in tempi brevissimi, e che si da subito porterebbero dei benefici
alla rete (punti 2.8, 2.9, 2.10), mentre il progressivo
lento lavoro di proseguirebbe diminuendo anno per anno i problemi di sovraccarico,
per giungere alla progressiva eliminazione quasi totale delle acque nere a mare
e prevedendo un controllo più rigoroso sulle acque bianche attraverso
le condotte e le vaste di prima pioggia così come previsto dal piano.
Anche su questo fronte è necessaria una modifica
sostanziale sulla lunghezza delle condotte e sull'analisi del tipo di acque
che ne uscirà. Anche qui non si tratta di rigettare il piano,
ma di rendere sostenibile la sua azione, prevedendo una lunghezza delle condotte
adeguata alle profondità marine, che dovranno essere tali (almeno 10
metri in prossimità al termine di ogni condotta) da rendere sostenibile
dal punto di vista ambientale e sanitario ogni tipo di scarico. (punti 2.3,
2.4)
Controllo dell'evoluzione futura e mantenimento dell'obiettivo
finale.
La quantità dell'acqua in gioco, le verifiche idrauliche,
i dimensionamenti delle condotte e delle pompe, e le verifiche della qualità
dell'acqua conferita in mare, sono stati calcolati sulla base di modelli idraulici
a cui sono stati dati come parametri di ingresso valori ragionevolmente prevedibili
legati a dati disponibili: il Prg in vigore, i fabbisogni d'acqua pro capite
stimati sulle esigenze attuali, la crescita demografica, lo storico delle precipitazioni.
" Quanto è ampio l'orizzonte temporale considerato?
" E quanto sono prevedibili le variazioni di questi parametri?
" Cosa succede se riprende la crescita edilizia?
" aumenta, come tutti si auspicano, la presenza turistica o congressuale,
o cambia il clima o se i territori a monte del comune di Rimini modificano i
loro assetti idraulici?
" Sono passati 4 anni dall'approvazione del piano, il 20% del suo orizzonte
temporale. Quanto è stato realizzato?
" Le ipotesi e previsioni del piano hanno trovato riscontro con la realtà?
I modelli sono attinenti al reale?
" E cosa succede alle verifiche di diluizione e qualità dell'acqua
versata in mare se nel frattempo è cambiata la normativa sulle analisi
dell'acqua di balneazione?
" Sono ancora adatti gli scarichi a mare ipotizzati?
Sempre coerentemente con l'impostazione presa, gli interventi
previsti dall'attuale piano dovranno quindi mantenersi all'interno di un binario
di sostenibilità definito e che non pregiudichi l'obiettivo finale (punto
1), prevedendo in anticipo anche aree di intervento, come l'individuazione
di aree per nuovi bacini di stoccaggio, necessarie al mantenimento degli obiettivi
in relazione all'evoluzione urbanistica della città, e costituendo al
contempo degli organi neutrali di controllo e monitoraggio dei lavori.
(punti 2.5 ,2.6, 2.7, 2.11)
E' inevitabile che l'acqua piovana prima o poi vada a mare,
lo sappiamo bene anche noi. Ma deve essere la meno sporca possibile e conferita
il più lontano possibile dalle zone di balneazione, e diluita il più
possibile, e devono essere trovati anche sistemi, il più efficienti possibili,
per il riutilizzo dei reflui, per i quali già esiste un piano di fattibilità
che è solo da mettere in atto (punto 2.12),
o sono pronti progetti di riqualificazione ambientale che prevedono l'utilizzo
delle stesse (vedi parco Marecchia e bacino del ponte di Tiberio).
Perseguire la migliore qualità dell'acqua scaricata
in mare è una necessità. Lo chiede anche il "Forum Rimini
Venture" a supporto del piano strategico che richiede "l'eliminazione
completa degli scarichi in mare tutto l'anno". Lo chiede il Comune stesso
quando nel piano fognature riprende l'affermazione del Prg: "venuta
meno la necessità di inseguire lo sviluppo demografico con quello edilizio,
ci si prefigge di perseguire un miglioramento della qualità della risorsa
abitativa esistente."
Cari Consiglieri
Perché fate politica? Per chi? Se vi guardate attorno vedete amici, compagni,
avversari e cittadini. Se guardate oltre vedrete i vostri nipoti che saranno
loro stessi responsabili della loro storia. Ma saranno loro a dover portare
avanti il processo che deve essere iniziato oggi.
Un processo virtuoso, curativo, lungo, anzi lunghissimo, da portare aventi con
costanza e ragionevolezza a cui chiediamo sia dato il via senza differenze di
steccato, di ideali, di appartenenze. Solo per la città, per il suo "intestino
profondo" che da sempre, in ogni comunità, rappresenta la chiave
per la salute, la bellezza, la vitalità di ogni città. E Rimini
in questo potrà essere ancora una volta all'avanguardia, se riconoscerà
la priorità di questa emergenza.
Alcune azioni sono semplicissime e di immediata realizzazione.
Per altre sarà necessario un impegno congiunto di tecnici, politici,
cittadini e di nipoti, che saranno chiamati anche loro a controllare il lavoro
che per noi e per loro dobbiamo iniziare oggi.
E quindi per coerenza con le dichiarazioni fatte, chiediamo che il consiglio
comunale riveda la sua scelta che esclude la separazione totale delle reti e
si esprima positivamente su queste richieste:
1) abolizione dalla relazione accompagnatoria del piano della frase:
...
" Infatti, stante gli elevati costi per la realizzazione di tali nuove
opere, unitamente ad una non secondaria difficoltà nell'esecuzione dello
sdoppiamento della rete, si ritiene che la completa separazione della rete non
può essere attuata nell'ambito e nell'orizzonte temporale ventennale
del presente Piano del Sistema Fognario. Da qui la necessità di privilegiare
una scelta che vede il mantenimento, ove presente, dell'attuale struttura fognaria
unitaria presso Rimini Centro e Rimini Sud e la separazione delle reti a Rimini
Nord e nelle aree di nuova urbanizzazione. L'obiettivo finale rimane comunque
l'adozione di un sistema separato per il drenaggio delle acque reflue sull'intero
territorio comunale di Rimini
e sua sostituzione con :
.....
" L'obiettivo finale è l'adozione di un sistema separato per il
drenaggio delle acque reflue sull'intero territorio comunale di Rimini.
....
2) il consiglio comunale impegna la giunta comunale
a:
2.1) predisporre entro 1 anno, un piano di fattibilità
per la separazione completa della rete;
2.2) a predisporre uno schema delle fasi attuative, o stralci
temporali, del piano;
2.3) a non costruire condotte a mare se prima non sia stata
verificata, con tutte le autorità competenti, la loro capacità
di conseguire gli obbiettivi imposti dalle nuove norme sulla balneazione;
(si intende quindi che dove sussistano le condotte - specialmente quelle di
rete mista, che saranno temporanee in attesa che il processo di separazione
delle reti sia portato a termine - dovranno scaricare in condizione di profondità
marine adeguate, indicativamente oltre i 10 metri, tali da rendere sostenibile
dal punto di vista ambientale e sanitario ogni tipo di scarico);
2.4) a non costruire nuove condotte a mare se prima non
siano state le costruite le corrispondenti vasche di prima pioggia, e il loro
impianto di monitoraggio, e predisposto un piano di manutenzione della condotta;
2.5) a non eseguire parti del piano che possano compromettere
la realizzazione dello sdoppiamento delle fognature, prima dell'approvazione
del piano di fattibilità di cui al punto 2.1);
2.6) individuare un sistema di accesso ai dati sullo stato
delle condotte, sulla qualità e quantità degli scarichi a mare
e sulla qualità delle acque di balneazione, e di diffusone degli stessi
che sia chiaro, completo e pubblico;
2.7) individuare nel prg idonee aree di riserva per la
costruzione di ulteriori future vasche di prima pioggia e laminazione, nel caso
le previsioni del piano nel tempo si rivelassero insufficienti;
2.8) predisporre un piano per la sistemazione delle caditoie
e delle chiusure dei tombini al fine di limitare la fuoriuscita di odori;
2.9) iniziare sin da subito la mappatura degli allacciamenti
privati (specialmente nelle zone storiche) per stabilirne la regolarità
e verificare la presenza delle vasche Imhoff dove necessarie;
2.10) predisporre un piano periodico di lavaggio delle
strade e cacciate d'acqua nelle condotte al fine limitare accumuli di materiale
inquinate e depositi (e in generale di ridurre il rischio inquinamento nel caso
di eccezionali scarichi a mare);
2.11) predisporre periodici incontri di informazione e
verifica dell'applicazione e funzionamento del piano, con le organizzazioni
coinvolte nella gestione e nel controllo;
2.12) dare esecuzione al piano di riutilizzo delle acque
reflue prodotte dagli impianti di depurazione presenti nel territorio comunale,
di cui già esiste un piano di fattibilità.